TRIBUNALE: IN SCIOPERO DELLA FAME ANCHE DI PAOLO E LA CGIL CHIAMA ALL’UNITA’ LE ISTITUZIONI

Mentre anche Pietro Di Paolo, esponente ambientalista dei comitati No Snam e già presidente del Comitato Provincia Centro Abruzzo si aggiunge al consigliere comunale Elisabetta Bianchi nel digiuno, sebbene per una sola giornata, a sostegno della difesa del Tribunale di Sulmona, la Cgil provinciale esprime “viva preoccupazione per la futura imminente chiusura (22 settembre 2022) di questi importantissimi presidi di giustizia e legalità”. “La legge 148/2011, che prevedeva la soppressione di alcuni Tribunali nazionali (Legge legata all’allora “spending review” come se la giustizia, così come la sanità, possano essere materie soggette a dictat economici piuttosto che alle esigenze delle cittadine e dei cittadini che per tali servizi pagano le tasse), tale legge avrebbe dovuto ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari, eventualmente “trasferendo territori dall’attuale circondario a circondari limitrofi” e si sarebbe dovuto procedere tenendo conto di “criteri oggettivi ed omogenei”  tra i quali, tra gli altri, “ l’estensione del territorio, specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, presenza di criminalità organizzata”  ricorda il sindacato. Appare di tutta evidenza come nessuno di tali criteri sia stato adottato per decidere la soppressione dei  quattro Tribunali abruzzesi e, in effetti, l’unico criterio adottato sia stato quello di uno sbandierato, mai provato da nessun tecnico ministeriale, eventuale risparmio.Per prendere ad esempio il Tribunale di Sulmona, nemmeno uno dei criteri precedentemente elencati è stato tenuto in considerazione, sia relativamente al territorio ed alle infrastrutture dello stesso che alla presenza di uno degli  Istituti penitenziari più importante a livello nazionale.La volontà espressa dai componenti delle commissioni parlamentari finalizzata al mantenimento dei Tribunali cd. “minori”, andava a rafforzare una sinergica attività dei territori, con presidi di legalità e giustizia e garantiva una opportunità a beneficio del tessuto sociale ed economico del territorio Peligno e Marsicano” continua la Cgil, che ribadendo la piena adesione alla battaglia in difesa dei tribunali evidenzia “la inderogabile necessità di unità di intenti tra tutti i soggetti istituzionali, mediante il coinvolgimento di amministratrici ed amministratori locali, di cittadine e cittadini e di parlamentari, finalizzando l’azione politica non solo all’ottenimento di proroghe, ma a definitive soluzioni di mantenimento dei presidi Pubblici nel territorio che restituiscano e garantiscano una continuità del servizio Pubblico”. La stessa Cgil “invita tutte le istituzioni, forze politiche e tutta la comunità a sentirsi coinvolti nelle prossime battaglie che si dovranno mettere in campo per scongiurare le chiusure in maniera definitiva, attraverso un vero riordino dei circondari dei Tribunali abruzzesi,  necessario all’efficientamento del servizio della giustizia”.