L’UOMO COSTANTE, MONUMENTO DEDICATO A GIRARDENGO SULL’ALTOPIANO DELLE CINQUEMIGLIA

È partito un progetto dall’alto valore etico e sportivo dedicato alla figura di Costante Girardengo. Sull’Altopiano delle Cinquemila sarà realizzato un monumento a ricordo del gesto del primo campionissimo del ciclismo italiano che decise di ritirarsi in maglia rosa dal giro d’Italia perché l’uomo veniva prima della vittoria. Era l’anno 1921, tappa Chieti-Sulmona-Napoli, quando Girardengo, non in buone condizioni di salute, sebbene spronato a continuare, dopo la salita di Sulmona, appena arrivato sull’altopiano, scese dalla sua bicicletta, fece un cerchio e poi una croce sulla strada polverosa e disse “Io mi fermo qui”. Su iniziativa del Panathlon di Sulmona, dell’artista Alessandro Lucci, dello scultore Stefano Faccini e dell’attivista pro-bike Loreto Valente, si sta lavorando all’installazione di una scultura denominata “L’uomo Costante” per rappresentare il ciclista Costante Girardengo nell’atto del suo gesto più famoso e mitologico. Coadiuvati dal presidente provinciale della Federazione ciclistica italiana Fernando Ranalli, che ha fortemente voluto la realizzazione dell’opera, e Ugo Del Castello di Roccaraso, che aveva a suo tempo sostenuto la necessità di posizionare un monumento dedicato a questo evento, si sta muovendo una piccola ma decisa macchina organizzativa fatta di privati cittadini, associazioni ed enti. “Un gesto e un’opera che vogliono rappresentare l’atto del tornare ad essere umani, necessario in questo tempo di continua ricerca di inesistenti supereroi. Cercare la misura dell’essere noi stessi eroi del quotidiano, a misura di uomo”. Ha affermato Alessandro Lucci. “L’opera in pietra della Maiella – dichiara Stefano Faccini – raffigura il ciclista in una posa ferma, sorridente, brillante e cosciente del suo essere campionissimo. Le braccia conserte raccontano della X che lui pose a terra”. La scultura sarà finanziata attraverso un crowdfunding che partirà la settimana prossima, aperto a tutti gli appassionati di bici, storia, montagna e abruzzesità. “E’ un’opera, ma anche un’operazione! Sarà una scultura di tutti – conclude Lucci – e chiunque sosterrà una quota del finanziamento potrà firmarla. Una rappresentazione di questi tempi pandemici. Si può scendere dalla bici, rallentare e poi tornare ad essere campioni come ci ha insegnato Girardengo con quel gesto. Il nostro al contempo sarà un gesto collettivo per risvegliare la coscienza di comunità che contraddistingue l’essere abruzzesi”. Il presidente del Panathlon Luigi La Cività annuncia che, per dare maggiore valore all’evento, verrà chiesto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.