NASCE IL FRONTE CIVICO CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IPOTIZZATE NEL ROGO DEL MORRONE (video)

Un fronte civico contro le infiltrazioni mafiose ipotizzate nel rogo del Morrone e per collaborare con le autorità preposte a fare luce sulle responsabilità penali ed istituzionali del caso. Lo ha annunciato l’avvocato Teresa Nannarone, presentando agli organi d’informazione e alla città il Comitato Giustizia per il Morrone. “L’incendio del Morrone è una ferita alla nostra montagna e alla nostra stessa identità, per questo avvocati, medici, ambientalisti e cittadini di ogni categoria si sono uniti nel Comitato giustizia per il Morrone. “Tutti i peligni s’identificano nel Morrone, che è la nostra montagna, è la nostra casa” ha aggiunto l’avvocato Nannarone spiegando il senso dell’idea del comitato, che vuole essere in prima linea anche per combattere contro eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio. “Dopo il fuoco sul Morrone, la criminalità metterebbe a ferro e fuoco la città e sarebbe un pericolo grave per ognuno di noi” ha avvertito l’avvocato Nannarone. L’avvocato Gianluca Lanciano ha poi precisato che la prima azione del comitato sarà quella di raccogliere tutte le informazioni utili sull’accaduto, sulle responsabilità di ogni soggetto, sugli impegni di spesa per lo spegnimento dell’incendio, sulle delibere della Regione e dei Comuni interessati, su mezzi e uomini mobilitati, su ritardi od omissioni nella macchina dei soccorsi, su quanto fatto o non fatto dagli organi preposti, quali società private sono state chiamate. Un’attività di monitoraggio che proseguirà anche in fase di bonifica e di rimboschimento eventuale della montagna. “Tutto questo avverrà attraverso l’istanza di accesso civico, una sorta di accesso agli atti, che ogni cittadino può fare” ha spiegato l’avvocato Lanciano, ricordando di aver provato brividi di rabbia e dolore davanti al triste spettacolo del fuoco che per venti giorni ha accerchiato l’intero Centro Abruzzo, dalla Valle Peligna alla Valle Subequana, fino all’Alto Sangro. Il medico Maurizio Cacchioni, già impegnato nella battaglia sul gasdotto Snam, ha annunciato che nei giorni scorsi attraverso l’uso di un dosimetro portatile ed in collaborazione con il biologo Tommaso Pagliani è stata compiuta una prima rilevazione dell’entità e quantità delle polveri sparse nell’aria dal fumo prodotto dall’incendio. “Abbiamo compiuto un monitoraggio iniziale delle polveri sottili, che sono fonte di patologie, come le malattie respiratorie” ha precisato Cacchioni. Per adesso i primissimi dati emersi non sono tali da suscitare preoccupazione. Ma il monitoraggio andrà ripetuto nel tempo per avere dati più chiari. Mimì D’Aurora, ex leader sindacale e oggi impegnato nell’associazione “Dalla parte dell’orso”, è poi intervenuto apprezzando la nascita del comitato. “Non accettiamo concezioni proprietarie delle istituzioni, da parte di chi è delegato dai cittadini a gestirle, né accettiamo insofferenze alle critiche” ha sottolineato, denunciando il fallimento, anche in questa occasione, di quella politica che vuole in posti di responsabilità “amici degli amici, scelti non per competenza ma solo per fedeltà politica”. D’Aurora ha proposto di sollecitare i gruppi parlamentari ad istituire una commissione d’inchiesta sugli incendi esplosi quest’estate in più zone della Penisola. Salvatore Di Pelino, residente nell’area del Morrone e già esponente di Rifondazione Comunista, ha messo in guardia dai rischi che l’inverno prossimo potrà portare per i residenti delle frazioni ai piedi del Morrone e per l’intera città, con una montagna resa adesso più fragile dall’incendio.