IL SINDACO IN ASSEMBLEA:”CHIUSURA APC SCELTA AFFRETTATA E SENZA MOTIVI FONDATI”

“E’ stata una decisione affrettata, una scelta repentina che mi ha colpito veramente e ne sono arrabbiatissima. Se resterà chiusa questa sede, a causa del basso indice di vulnerabilità, allora deciderò di chiudere tutti gli immobili pubblici con basso indice di vulnerabilità”. E’ stata vibrata e senza mezzi termini l’indignazione espressa dal sindaco Annamaria Casini nell’assemblea pubblica indetta oggi pomeriggio dal collettivo AltreMenti davanti ai cancelli chiusi della sede dell’Agenzia di Promozione Culturale di piazza Venezuela. Un centinaio sono stati i cittadini che hanno risposto all’invito del collettivo, tra i quali molti giovani utenti del servizio di biblioteca, esponenti del mondo culturale cittadino, consiglieri comunali e dipendenti dell’Apc. Il sindaco parlando questa mattina con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, per stigmatizzare la decisione del dirigente del servizio Patrimonio della Regione, Eliana Marcantonio, ha chiesto e ottenuto l’istituzione di un tavolo tecnico. “Motivazioni oggettive per la chiusura di questa sede non sussistono – ha continuato il sindaco – nei mesi scorsi lo stesso prefetto dell’Aquila, in un incontro dedicato ai problemi del dopoterremoto, ebbe a chiarirci che la vulnerabilità non ha nulla a che vedere con la staticità dell’immobile”. “Sono disponibile a studiare ogni ipotesi possibile di soluzione del caso, per quel che riguarda il personale in servizio in questa struttura – ha concluso Casini – ma siccome pensare di trasferire altrove l’intero patrimonio librario di circa trentacinquemila volumi è impossibile, insisterò per la riapertura immediata di questa sede”. Il consigliere comunale di Forza Italia Elisabetta Bianchi ha annunciato che agirà per l’accesso agli atti in Regione, così da conoscere in dettaglio le motivazioni del provvedimento emesso dal dirigente del servizio Patrimonio. Maurizio Balassone, consigliere comunale Sbic, invece ha messo in guardia dal “rischio fondato che questo provvedimento drastico sia il preludio ad una chiusura definitiva della sede Apc, già ventilata in passato, mentre sarebbe opportuno sapere se analoghe iniziative sulla vulnerabilità degli edifici Apc sono state prese in altre città abruzzesi”. La mobilitazione del Consiglio comunale e delle forze politiche e sociali cittadine è stata auspicata invece dal consigliere comunale Antonio Di Rienzo, dopo aver elencato tutti i presìdi pubblici attualmente chiusi o trasferiti altrove. Aprendo l’assemblea, a nome del collettivo AltreMenti, Savino Monterisi ha auspicato che la città si mobiliti per ribellarsi a questo stato di precarietà crescente, fatto di varie strutture pubbliche chiuse e un centro storico transennato in più punti. “Non chiediamo soltanto la riapertura di questa struttura di primaria importanza ma vogliamo che la Regione faccia investimenti in fatto di cultura a beneficio di Sulmona e del comprensorio, riqualificandone il ruolo di poli culturali regionali” ha concluso Monterisi che ha proposto anche la nascita di un comitato civico a salvaguardia della cultura e per valorizzare le consistenti potenzialità del patrimonio culturale sulmonese. In una nota diffusa nel pomeriggio il segretario del circolo Pd di Sulmona, Sergio Dante, ha chiesto “un tavolo di discussione con l’amministrazione comunale e con l’assessore regionale alle Aree interne Andrea Gerosolimo sia per una soluzione temporanea ma anche, e soprattutto, per una certezza in termini di tempo e risorse da destinare al consolidamento dell’immobile”. “All’assessore quale rappresentante in sede regionale si chiede soprattutto la garanzia della permanenza del servizio nella nostra citta`,essenziale per gli studenti della Valle Peligna, in considerazione della paventata chiusura prospettata lo scorso anno” ha concluso Dante.