DUE PARTI D’URGENZA “VIETANO” LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI SULMONA

Cinque parti nelle ultime 48 ore nel punto nascita di Sulmona. Due di questi parti erano stati programmati in altri ospedali della regione e per motivi d’urgenza le puerpere hanno dovuto far nascere i loro bambini nel reparto di Ginecologia dell’ospedale peligno. Un maschietto e una femminuccia che hanno pesato rispettivamente 2 chili e 670 grammi e 3 chili e 365grammi. Entrambi godono di ottima salute e giĆ  sorridono alla vita. “Queste due situazioni riportano all’attenzione generale la necessitĆ  di mantenere il punto nascita di Sulmona – dice Berta Gambina, ostetrica e rappresentante Rsu della Cgil Funzione pubblica – le due donne che hanno partorito nel nostro ospedale mai avrebbero fatto in tempo a raggiungere, se non correndo un rischio assai grave per loro e per il loro bambino, gli ospedali di Pescara e Lanciano dove giĆ  avevano programmato il parto”. L’intervento dell’esponente sindacale arriva all’indomani della divulgazione del cronoprogramma, da parte della direzione generale Asl, che porterĆ  all’adeguamento dei posti letto dopo l’intervento dei Nas all’esito del quale ĆØ stata dichiarata inagibile la vecchia ala dell’ospedale SS.Annunziata e che prevede la chiusura del reparto di Ginecologia entro il 31 ottobre. Il caso dei recenti cinque parti ripropone il problema della sicurezza, tanto declamata dal Ministero della SanitĆ  e dalla stessa Regione, che dovrebbe essere garantita dal nuovo piano sanitario che prevede anche la chiusura di cinque punti nascita, tra i quali Sulmona. Alla luce della distanza tra Sulmona e gli altri punti nascita che non garantiva sicurezza per mamme e bambini era stata ipotizzata la soluzione di mantenere il reparto ginecologico nell’ospedale peligno. Ipotesi che perĆ² ĆØ stata bocciata dal cronoprogramma del direttore generale dell’Asl Aquila-Sulmona-Avezzano, Giancarlo Silveri.

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