SENZA NULLA E SPAESATI: ARRIVATI ALL’ALBA I PROFUGHI A SULMONA, SCATTATA LA SOLIDARIETA’

Senza nulla, scalzi, stanchi, spaesati, con indosso un vestito e la speranza negli occhi. Sono arrivati alle prime luci dell’alba di oggi venti profughi, che Sulmona ospiterà, in due appartamenti della ex ipab (Casa Santa dell’annunziata) al secondo piano dell’ex Dc, nella parte sud di Corso Ovidio. Sono 14 donne di nazionalità nigeriana, di cui una in dolce attesa, 4 ragazzi, di cui uno del Senegal e uno del Mali, e due fratellini, un bimbo di 5 anni e una femminuccia di 2 anni. Il gruppo, arrivato intorno alle 5 del mattino, è stato sottoposto questa mattina allo screening medico di routine nell’ospedale locale. Al momento, le figure professionali, che si stanno occupando di loro, stanno cercando di comunicare, per capire le loro storie, le loro esigenze. “Parlano un inglese particolare e a parte le risposte alle domande dei medici per sapere il loro stato di salute durante le visite in ospedale, non siamo riusciti ancora a dialogare bene con loro. Li abbiamo trovati molto stanchi, uno di loro mi ha chiesto se restano almeno due giorni perchè voleva dormire. Hanno chiesto dove si trovano”. A raccontare i momenti della primissima accoglienza è stato Nico Tucci, fotoreporter sulmonese di lunga esperienza nei paesi dell’Africa, la cui moglie, di origine africana, si è resa disponibile nella traduzione conoscendo ben sette lingue. Gli ospiti necessitano di tutto: dalle scarpe e abiti ai beni di prima necessità. Si è attivata una rete di solidarietà tra i cittadini, chi in silenzio chi pubblicamente,  nonostante le polemiche, a volte feroci, nella piazza virtuale facebookiana, dove in questi giorni  valanghe di commenti sono stati postati in ogni dove, in cui sembra essere stato l’eccesso a dominare: tra chi considera la solidarietà non solo un sms donato ai bisognosi e chi ha contestato, anche duramente, il fatto che si aiutino  gli immigrati e non gli italiani in difficoltà. Ad offrire aiuto sono anche coloro che hanno espresso opinioni contrarie all’accoglienza, inteneriti, come qualcuno ha confessato, nell’aver appreso che si tratta di donne e bambini. Oltre a comitati spontanei sorti oggi per raccogliere beni di prima necessità da destinare ai profughi, in molti si sono attivati contattando privatamente Tucci, al fine di rendere tangibile e concreto un atto di solidarietà e di umanità, proprio di una comunità civile. Ancora non è stato allestito un punto di riferimento per la raccolta dell’occorrente, ma è possibile, per ora, fare riferimento agli uffici della Casa Santa dell’Annunziata (la casa di riposo lungo via della Circonvallazione occidentale). E’ l’Unione Europea ad occuparsi dei finanziamenti del caso, con somme che vanno dai 27 ai 35 euro al giorno. Si tratta di un’iniziativa del commissario della ex Ipab (Casa Santa dell’Annunziata) rispondendo a un bando di concorso indetto dalla Prefettura. Pronti, intanto, altri 30 extracomunitari in arrivo a Castel di Sangro, secondo una comunicazione fatta dal viceprefetto dell’Aquila, Giuseppe Guetta. Profughi che saranno ospitati nella frazione di Roccacinquemiglia.