SBIC IN PIAZZA “SEMPLICEMENTE”

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“Sulmona esporta tre cose: i confetti, l’aglio rosso e i laureati”. Una semplice frase che è rimasta impressa nella maggior parte del pubblico, tanto ironica quanto amara, ma che dipinge la realtà di una città in  piena fase di spopolamento che tenta di puntare disperatamente sul turismo e sulla forza della propria terra per non sprofondare. Erano in molti ieri sotto il palco di piazza XX Settembre ad ascoltare il candidato sindaco Alessandro Lucci. Chi per curiosità, chi per scrutare l’avversario, chi per capire, chi per ascoltare cosa avesse da dire uno “Sbicchino benvenuto in politica”, per dirla con le sue parole nel fare il verso a chi, dall’alto di un’ obsoleta cultura politica, snobba i candidati della lista Sbic, vedendoli come ragazzi inesperti che approdano alla candidatura. Convinti, forse, che siano credibili solo coloro che le importanti esperienze le congelano nella formalità. L’impressione è stata quella di un  moderno e stravagante oratore che ha saputo catturare l’attenzione dell’uditorio per un ‘ora, a modo suo, con la semplicità di un linguaggio poco incravattato, lontano dal burocratico politichese, per spiegare in pillole il programma in linea con la democrazia partecipata, che tocca sei categorie: giovani, ambiente, città, lavori, turisti e  rete solidale.  Ha attinto spesso con disinvoltura agli esempi della vita quotidiana, per illustrare come si possano realizzare progetti  a costo zero. Ha citato l’esempio della rivitalizzazione di spazi verdi, con la pedonalizzazione estiva di  via Togliatti, con i suoi giardini, rendendola un unico parco. Questo nell’ambito  della riqualificazione e del recupero di zone pubbliche, come l’ultimo centro storico d’Abruzzo, la revisione delle norme del Prg per la cosìdetta “città consolidata”.  Con la battuta pronta e disarmante infila la frecciatina nelle pecche degli avversari, assessori  uscenti e attuali candidati, per sottolineare modi differenti di attuare progetti. Tira fuori il caso della raccolta differenziata dai lunghi tempi, evidenziando come “in tutti questi anni una fatica immane per arrivare a coprire 700 famiglie solo nel centro storico di Sulmona, città guida che avrebbe dovuto essere la prima ad attivare il porta a porta, dopo i paesi intorno, dove per coprire 600 persone hanno invece impiegato pochi mesi” Il senso, per Lucci, è di guardare ai progetti di altre città simili alla propria per snellire tempi e ottenere risultati, con la convinzione che il filo conduttore per il cambiamento debba essere la cultura intesa come forma mentis da adottare in tutti i settori. “Siamo cresciuti con la mentalità dei dipendenti e degli operai, ma dobbiamo imparare ad essere anche noi imprenditori. Nella testa”. Una metafora che sa di rinnovamento, ma che nell’immediato day after ha scatenato  discussioni soprattutto nel social network. Dopo aver presentato uno per uno i candidati consiglieri dell’unica lista, spiegandone esperienze politiche e amministrative, mestieri e capacità, ha congedato infine il pubblico nello stesso modo in cui lo aveva salutato in incipit: con un breve concerto di giovani musicisti locali.

g.s.

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