PROCESSO PER APPALTI SCUOLE, I PM CHIEDONO 2 ANNI PER L’EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DEL CORVO E 8 ANNI PER L’EX MANAGER SPECCHIO
Dure condanne sono state chieste dai pubblici ministeri dell’Aquila, Stefano Gallo e Roberta D’Avolio nei confronti dell’ex presidente della Provincia, Antonio Del Corvo e dell’ex manager Valter Specchio, imputati nel processo sulle presunte irregolaritĆ negli appalti per la ristrutturazione di edifici scolastici in Marsica e Ā e Valle Peligna a fronte di soluzioni alternative a costo zero che secondo l’accusa non sarebbero state mai valutate. Nel processo sono imputate altre otto persone. Tutti respingono le accuse nei loro confronti. Le condanne richieste sono di otto anni di carcere per l’ex manager e di due anni e dieci mesi per lāex presidente Del Corvo, che si ĆØ riaffacciato alla politica attiva nelle elezioni regionali del 10 febbraio, candidandosi nella lista di Forza Italia. Le altre richieste di condanna riguardano Domenico Cifani di Goriano Sicoli, Ā ad un anno e 8 mesi, i cagliaritani Stefano e Maurizio De Pascale, a 2 anni e 10 mesi, Giancostantino Pischedda, a 2 anni, Cesidio Serafini e Amedeo Figliolini entrambi di Avezzano ed entrambi ingegneri, ad un anno e 4 mesi, Roland Vanni, Franco Rossano Palazzo di Foggia, a 2 anni e 8 mesi e Giuseppe Fantozzi di Celano, ad un anno. Del Corvo ĆØ finito sotto processo per il piano urgente āScuole sicureā, messo in atto a seguito del terremoto dellāAquila per mettere in sicurezza le scuole che erano inagibili. Secondo l’accusa avrebbe adottato lāiter di āsomma urgenzaā dei lavori e in tal modo avrebbe proceduto ad affidamenti diretti al posto di soluzioni meno costose. A Del Corvo, ĆØ contestata lāacquisizione di un fabbricato ad Avezzano per ospitare lāistituto dāArte āBellisarioā e lāagrario āSerpieriā, con un ingiusto profitto per la societĆ assegnataria ed avrebbe ignorato proposte piĆ¹ convenienti. Per Specchio, oltre alla questione degli affidamenti degli appalti, ci sono contestazioni di peculato perchĆ© avrebbe usato un’auto dellāente a fini privati. Gli episodi contestati sono decine ma per tutti gli episodiĀ gli accusati si dichiarano estranei, ripetendo di aver fatto solo quello che la difficile situazione di emergenza, richiedeva per il bene della collettivitĆ .