MORÌ IN UN INCIDENTE STRADALE PER UN MALORE, I FAMILIARI CHIEDONO RISARCIMENTO ALLA ASL

Aveva avuto ben 8 incidenti, tutti causati dalla patologia di cui era affetto, nell’ultimo dei quali morì dopo essere finito fuoristrada con la sua auto. Ma per la ASL, Antonio Di Censo, 54enne di Sulmona, era regolarmente abile alla guida. Ragione che ha spinto i familiari dell’uomo, deceduto il 14 agosto del 2019 tra Sulmona e Introdacqua, ad avviare l’azione giudiziaria nei confronti dell’azienda sanitaria.

Incidente Antonio Di Censo

Tra il 2018 e il 2019, come detto, Di Censo era stato protagonista di ben otto incidenti stradali tutti causati dall’improvvisa perdita di sensi e di coscienza, patologia di cui era affetto e che stava cercando di curare. Nella denuncia depositata nella sezione civile civile dal difensore della famiglia, l’avvocato Giovanni Autiero Celidonio, vengono fatte alla Asl precise contestazioni. In particolare l’omessa considerazione delle gravi patologie delle quali era affetto l’uomo, nonostante le valutazioni di ordine neurologico che lo stesso ospedale aveva diagnosticato; l’aver ritenuto risolutivo un intervento di bypass al cuore, quando non era questa la problematica; l’omissione della segnalazione alle autorità sul fatto che Di Censo non era idoneo alla guida. Lo stesso 54 enne aveva avvertito di tale disagio gli ospedali di Sulmona e L’Aquila, nei quali era stato ricoverato dopo gli incidenti stradali di cui era rimasto vittima. Poi il tragico epilogo alla vigilia di Ferragosto di 4 anni fa. Di Censo viveva nella frazione delle Cavate e prestava servizio per il Consorzio di Bonifica Aterno Sagittario di PRATOLA Peligna. Si occupava dell’apertura dei canali irrigui e quella mattina stava facendo il solito giro per la consegna dell’acqua agli agricoltori della zona quando, improvvisamente, perse il controllo del mezzo ed uscì fuori strada, andando a sbattere violentemente contro un cancello. Il solito malore, come accertò nell’autopsia eseguita dal medico legale, Luigi Miccolis che ne causò la morte. Ora la richiesta di risarcimento nei confronti della ASL.

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  • Vai amoco mio, fagli il (!)

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