TAYLOR SWIFT PERSONAGGIO DELL’ANNO

di Massimo di Paolo – Taylor Swift è il personaggio dell’anno scelta da Time. A lei è stata dedica la copertina di dicembre che chiude il 2023. 

Agli sprovveduti, ai moralisti, ai retorici, ai benpensanti la scelta ha creato sgomento, ha fatto, come si dice, arricciare il naso. Certo ogni casa ha le proprie regole e il Time, settimanale di attualità statunitense, certamente ha le sue. Ma in un mondo caratterizzato da guerre e instabilità, da fermenti sociali esplosivi, da fenomeni ambientali di forte cambiamento; in un mondo con regressioni autoritarie che stanno mettendo in discussione le democrazie del pianeta, scegliere il volto suadente di Taylor Swift  in rappresentanza degli otto miliardi di persone del pianeta terra, non può che far pensare ad un fuorigioco. Ad un abbaglio.  Il Time, è noto, usa dedicare la copertina di dicembre al personaggio dell’anno donna o uomo. Nel tempo con criteri di scelta articolati si sono   “incoronati” figure importanti della storia e della storia recente; personaggi  distinti per le loro vite straordinarie.

Quest’anno la scelta ha destato non poche osservazioni; perplessità tutte riconducibili a un regime di comprensione dopo un ragionamento più accurato. Per il movimento che stanno creando in tutto il mondo, per i ruoli raggiunti, per l’evoluzione culturale che stanno supportando, l’attesa era per un personaggio donna. 

Si pensava all’attivista iraniana Narges Mohammadi Premio Nobel per la Pace 2023 -francamente chi scrive lo dava quasi per scontato. E ne sarebbe stato felice-  Oppure Claudia Goldin Nobel 2023 per l’economia, o Ayisha Siddiqa 24anni pakistana che si batte per la difesa dell’ambiente, o  Olena Shevchenko quarantenne  attivista e leader per le donne in guerra in Ucrania, co-fondatrice dell’organizzazione -Insight- per sostenere la comunità LGBTQI+. Donna, certamente donna; i tableau americani e inglesi lo davano per scontato e noi con loro. Non era difficile. Ma la sorpresa è stata tanta. La popstar 33enne ha battuto fior fiori di candidati. Nel tempo Time ci ha presentato Gandhi, Clintn, Obama, Angela Merkel, Elisabetta II, donne straordinarie come Carol Sutton, Allison Cheek. Ma mai una copertina dedicata a un personaggio dello spettacolo. Time ha scritto: “una narratrice dell’era moderna”.

Cerchiamo allora di sintetizzarne le ragioni. I successi di Swift come artista sono diventati così numerosi che contare i chicchi di neve di una valanga sarebbe più semplice. Come popstar sembra si sia accomodata accanto a Elvis, Michael Jackson, Madonna. Come cantautrice, attraverso confronti iperbolici, è stata paragonata a Bob Dylan e Paul McCartney. Ma la sostanza si trova altrove. È diventata una donna d’affari con un impero economico che sembra superare il miliardo di dollari. Ogni cosa sfiorata, indossata, detta, si trasforma in lampada di Aladino che produce denaro. 

Si parla dell’”effetto Taylor”: dove approda si verifica un boom economico. È un fenomeno socio-economico. Questo rappresenta e in questo si trovano, molto probabilmente, le motivazioni della scelta di Time. Addirittura se ne parla come un condizionatore dell’economia americana studiata ormai in più di dieci corsi universitari a lei dedicati. Sembra fidanzata -parola fuori luogo- con Travis Kelce una bestia che fa il capitano nella squadra del Kansas City. Come effetto della frequentazione gli spettatori del football americano sono lievitati in modo esponenziale.

Nelle motivazioni del Time si rintraccia. “Abbiamo scelto la gioia, qualcuno che nel 2023 ha portato la luce nel mondo”. Sam Jacobs, attuale direttore di Time forse si sbagliava, voleva dire -ha portato la luce nelle redazioni del Time- che ha venduto, venduto molto di più. Perchè anche il Time vende e allora meglio il faccino leggermente livido, quando senza trucco, di Taylor Swift. Un’apparenza inerme tanto da fare le scarpe al visino della Barbie, piuttosto che una eroina semisconosciuta, dalla forza incommensurabile, impegnata nella difesa dei diritti umani, o una scienziata, o una volontaria sperduta nei paesi del sud del mondo. Certamente Delano Roosevelt, la Wallis Simpson, Winston Churchill, Chruščëv, Eisenhower, J.F. Kennedy, Ella Grasso, Addie Wyatt si stanno chiedendo di cosa si tratta rimanendo leggermente attoniti ma curiosi assai. Per capire, hanno chiesto consulenza a Vanity Fair.