L’INSEGNANTE NO GREEN PASS SILVANI:TORNO A SCUOLA MA LE MIE IDEE NON SONO CAMBIATE

Da alcuni giorni sono tornata all’insegnamento, dopo essere stata sospesa e privata dello stipendio per quattro mesi. Come tante altre persone nelle settimane scorse ho avuto l’infezione da Covid 19 e, dopo un periodo di isolamento, sono guarita. Il che mi ha consentito di riprendere il mio lavoro nella Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo “Fontamara” di Pescina. Ma le mie idee non sono cambiate. Anzi, dopo aver visto tutto quello che è accaduto nella gestione della pandemia da parte dello Stato, esse sono ancora più radicate di prima. Le persone che hanno scelto di non vaccinarsi (per convinzione, per legittimi dubbi o per non sottostare a ricatti) sono state criminalizzate e ritenute uniche responsabili della diffusione del virus. Esponenti del governo sono arrivati ad affermare : “renderemo la vita difficile ai non vaccinati perché sono pericolosi”. Ma alla fine in tanti hanno compreso che addossare tutte le colpe ai non vaccinati è solo un comodo paravento per coprire le bugie, gli errori e  le disfunzioni  , nonchè la mancanza di un piano pandemico aggiornato. Si è così assistito al balletto sulla durata dell’efficacia del vaccino, via via sempre più ridotta, e alla conseguente progressiva riduzione della validità del “certificato verde”. Sul numero effettivo dei decessi la confusione regna sovrana : nessuno sa con esattezza quanti siano perché i morti per Covid non sono stati distinti da quelli con Covid. Il green pass è stato usato come arma di ricatto e punizione e non, come dovrebbe essere, come misura di carattere sanitario. Si è deciso di vaccinare anche i bambini nonostante che le evidenze scientifiche non giustifichino una vaccinazione di massa. Medici di famiglia che hanno messo in atto terapie domiciliari sono stati bollati come no vax e sottoposti a procedimenti disciplinari. Il vaccino era dato per sicuro,  ma poi si è visto che, anche dopo tre dosi,  viene “bucato” dalle varianti. Per lungo tempo si è ripetuto a reti unificate che “i vaccinati non contagiano” per poi apprendere che non era vero.  Le famiglie di quanti sono morti o hanno subito seri danni per gli effetti collaterali del vaccino sono state abbandonate a se stesse dallo Stato. Dopo che le multinazionali farmaceutiche avevano realizzato ingenti profitti con i vaccini si è finalmente “scoperto” che esistono anche le cure. Ma evidentemente il governo italiano ancora non lo sa. Tanto che del nuovo farmaco monoclonale Sotrovimab di Gsk, prodotto a Parma, il Ministero della salute ne ha ordinato solo 5000 dosi mentre gli Stati Uniti ne avevano ordinato subito 500.000 .  Perchè, visto che il farmaco ce lo abbiamo in casa? Il governo italiano è quello, in Europa, che ha adottato le misure più restrittive, con decreti cambiati in continuazione, al punto da creare una gran confusione nell’opinione pubblica. Misure che hanno privato tanti cittadini del fondamentale diritto costituzionale al  lavoro e che hanno instaurato nella società un clima di odio  e di discriminazione inammissibili.  Il Consiglio d’Europa, in un rapporto approvato a fine gennaio, ha bocciato l’utilizzo delle certificazioni  per punire i non  vaccinati.  Gli Stati vengono esortati ad “informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che  nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole” e a “garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato”. Anche il Comitato internazionale per l’etica della biomedicina (Cieb) ha invitato gli altri Paesi e le organizzazioni internazionali a fare pressioni sul governo italiano affinché ponga fine alla  “sperimentazione di massa, su cittadini e stranieri residenti, di un medicinale sperimentale impropriamente denominato vaccino”. L’Ema ha infatti condizionato la propria autorizzazione all’obbligo  per le case farmaceutiche di condurre  ulteriori studi ( e al riguardo Pfizer dovrà consegnare i suoi entro il dicembre 2023).   Riuscirà il governo italiano a prestare ascolto a queste argomentazioni, che non sono dei no vax ma di autorevoli organismi internazionali?

Alba Silvani – insegnante

6 thoughts on “L’INSEGNANTE NO GREEN PASS SILVANI:TORNO A SCUOLA MA LE MIE IDEE NON SONO CAMBIATE

  • Appunto! Un VACCINO! non un siero sperimentale!
    Haec est differentia!
    Ma “per carità” bisogna attivare troppe sinapsi per capirla, la differenza, meglio aprire la bocca e buttar giù il boccone, (democratico)

  • Conobbi , una volta in treno, un signore, molto originale, fra le altre cose, mi disse che la società si regge sull’8 per cento di imbecilli.
    Forse diceva il vero

  • e pensare che questa donna è un’insegnante! Non ha ancora capito che i vaccini ci stanno difendendo dalla pandemia.
    L’avessero avuto uu vaccino ai tempi della peste!

    • Appunto! Un VACCINO! non un siero sperimentale!
      Haec est differentia!
      Ma “per carità” bisogna attivare troppe sinapsi per capirla, la differenza, meglio aprire la bocca e buttar giù il boccone, (democratico)

  • Attendiamo la bibliografia delle autorevoli fonti! Ogni scelta porta con sé delle conseguenza. In democrazia vincono le maggioranze, bisogna stare alle regole, non esiste un concetto di libertà illimitato ed assoluto. Abbiamo bisogno di agire in modo coordinato e lasciarci guidare da chi conosce ciò di cui parla. Vi secca anche indossare la mascherina, ogni regola è per voi urticante, alla faccia di chi invece non le disattende, pur con enormi sacrificio !

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    • Dov’è che siamo? Demo che? Democrazia?????
      Ma mi faccia il piacereee

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