“AVANTI TUTTA” A D’ALFONSO: “SAREMO RIVOLUZIONARI, A SETTEMBRE GRANDE MANIFESTAZIONE PER OSPEDALE POPOLI”

Il movimento civico “Avanti tutta”, nato in difesa dell’ospedale di Popoli, da “riformista” diverrà “rivoluzionario” e in settembre sarà organizzata una nuova grande manifestazione di cittadini a sostegno delle ragioni dell’ospedale di Popoli, che oggi sembrano ignorate e dimenticate dal governo regionale, rimasto fermo a promesse ed incontri inutili. Ad annunciarlo è il presidente Luigi Liberatore, medico dell’ospedale popolese, in una lettera aperta al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. “Nel corso del primo incontro lei ebbe ad elogiare la serietà della nostra proposta ed il nostro comportamento affermando che sembravamo dei riformisti piuttosto che dei rivoluzionari – scrive il movimento civico – ma, caro presidente, se dovessimo continuare ad ottenere solo colloqui e promesse non faremmo il bene dell’ospedale di Popoli e verremmo meno al nostro motto: “Avanti tutta, indietro non si torna”. Ci trasformeremo così in “rivoluzionari” e, se finora non abbiamo permesso ad alcuno di strumentalizzare il nostro Movimento, d’ora in poi entreremo a gamba tesa anche in politica, viste le prossime scadenze”. “A settembre organizzeremo una grande, grandissima manifestazione che farà sentire alta la sua voce, raccoglieremo migliaia di firme a nostro sostegno ed a sostegno di una nostra proposta di legge, inizieremo a chiarire chi è, quale parte è che sostiene sostanzialmente l’ospedale di Popoli, verremo il più possibile alle vostre sedute consiliari ed inizieremo a denunciare costantemente alle autorità tutto ciò che potrebbe essere di loro competenza – conclude la lettera aperta – ci spiace, avremmo voluto organizzare una manifestazione per ringraziare la Regione della sua attenzione verso l’ospedale di Popoli e del territorio del Centro Abruzzo, avremmo voluto comunicare ai cittadini che avrebbero avuto la stessa assistenza dell’Abruzzo costiero, purtroppo questo non è avvenuto e quindi “Avanti Tutta, indietro non si torna”.