JACOPO PAOLINI (ENECTA): IN FORTE CRESCITA LA STAGIONE 2018 PER COLTIVARE CANNABIS

Il 2018 si presenta per il mondo della  cannabis un anno molto importante. Aumentano le persone intenzionate a coltivare, realizzare Infiorescenze, prodotti legati al food, crescono le aziende agricole ed il comparto cannabis in Italia si costituisce sempre più come un settore economico in crescita. Intervistiamo Jacopo Paolini, socio fondatore insieme a Marco Cappiello di Enecta, che in Abruzzo ed in particolare nella Valle Subequana ha concentrato parte dei propri investimenti. 

Come si presenta la stagione 2018 in Italia? Come state lavorando?

Una bella domanda, a cui il modo migliore in cui posso rispondere è: in forte crescita. La stagione 2017 è stata per noi il banco di prova per testare su varie parti d’Italia le performance e le rese delle genetiche. Per questa stagione, investendo ulteriormente in macchinari e attrezzature per la raccolta e l’asciugatura del materiale da estrazione, contiamo di ottenere 60 tonnellate di materia prima GACP certificate, Made in Italy.

Dove sono le coltivazioni?
 In Italia incrementeremo le superfici coltivate in Abruzzo e Emilia Romagna e contemporaneamente Inizieremo piccoli progetti in Puglia e Liguria.
 In Grecia abbiamo scelto un area di 20,000 mq a circa un’ora e trenta e trenta da Atene. Una valle davvero splendida, con tanta luce, acqua e temperatura friendly, in marzo la temperatura media è di 15/17 gradi. Se quest’anno le cose andranno come speriamo, potenzialmente nei prossimi anni, si potrebbero arrivare a coltivare nella stessa valle, circa 800 ettari.
 Come valuta lo stato di salute del comparto Cannabis in Italia? Dove dal suo punto di vista bisogna migliorare?
 Quello che forse manca è un canale di comunicazione diretto tra i vari players, per velocizzare ed ottimizzare tutto il sistema. Grazie a operazioni mirate, quali creazioni di progetti comuni e incontri periodici, stiamo supportando la creazione di una rete di collegamento tra noi e tutti questi attori, per provare a migliorare il sistema Cannabis in Italia e offrire non solo prodotti di alta qualità ma assistenza e supporto alle varie classi interessate.

Come valuta il futuro del mercato della cannabis?


Per quanto riguarda la parte del mercato relativa agli estratti, credo fermamente sia il mercato più importante. Estratti in olio, sotto forma di gocce o capsule, rappresentano il modo più controllato, sicuro e pratico per assumere cannabinoidi.
Poter conoscere l’esatto ammontare di CBD o altri cannabinoidi presenti in una goccia di estratto o in una capsula, aiuta consumatori e dottori a controllare posologie ed effetti.
 C’è ancora molta strada da fare in merito alla corretta determinazione della percentuale di assimilazione dei cannabinoidi all’interno del corpo umano. Assimilare 30 milligrammi di cannabis tramite una capsula, non corrisponde ad un’assimilazione nel nostro corpo dello stesso ammontare di cannabis, spesso è di meno e in rarissimi casi è lo stesso.
Per tale motivo stiamo testando alternative vie di somministrazione, quali spray nasale, estratti per vaporizzazioni ad alte percentuali di cannabis, gomme da masticare ed altro.

Cosa consiglia alle tante persone che sull’onda del fenomeno cannabis sono intenzionate e stimolate a coltivare?

Armatevi di pazienza, tempo e amore per l’agricoltura. La coltivazione della cannabis è una sfida stimolante e che può dare tante soddisfazioni. L’altra faccia della medaglia è che richiede tempo, dedizione e investimenti. Non solo monetari ma anche in termine di conoscenza della pianta, del territorio, delle tecniche di raccolta e di asciugatura. Sia che sia un agricoltore esperto sia che sia un novizio, come me l’anno passato, il suggerimento è iniziare con piccoli appezzamenti e un paio di varietà differenti. Questo per testare le rese delle genetiche e le tecniche di coltivazione e raccolta. Il mercato della coltivazione della  cannabis in Italia oggi è in forte aumento. Investire oggi su coltivazioni di qualità anche se piccole, potrà garantire la creazione di esperti in coltivazioni in outdoor, che nei prossimi anni, a mio avviso, saranno figure professionali molto ambite.