ROGO SUL MORRONE, NUOVI FOCOLAI. SU QUALITA’ DELL’ARIA DATI ALLARMANTI DELL’ARTA

Non accenna a spegnersi il rogo sul Morrone ed una coltre di fumo, che disegna una striscia grigia sulla città, avvolge ancora la valle.  Nella giornata di oggi infatti nuovi focolai si sono accesi in più punti della montagna. In particolare le fiamme si sono riaccese nelle vicinanze del Casino Pantano e della chiesetta di S.Pietro. Fiamme anche sull’altro versante del Morrone, svalicando verso Caramanico. Finora le fiamme hanno divorato circa 450 ettari di bosco. Si tratta di una catastrofe ambientale senza precedenti nella nostra zona. Due i mezzi impegnati da oggi pomeriggio. Un canadair sul versante peligno del Morrone ed un altro verso l’area di Caramanico. Il riaccendersi di focolai ha alimentato di nuovo preoccupazioni e tensioni, accompagnate da polemiche sull’insufficienza e sul ritardo degli interventi e di cui abbiamo riferito a parte. Intanto l’Arta, l’agenzia regionale per la tutela ambientale, ha reso noti i primi risultati del monitoraggio della qualità dell’aria compiuto con laboratorio mobile nella frazione di Marane. Gli esiti delle prime rilevazioni si riferiscono alle prime ore di misurazione della giornata di ieri, 22 agosto e di oggi e 23 agosto per gli inquinanti: monossido di carbonio (CO), benzene, toluene, polveri PM10, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) totali. I dati diffusi rivelano un innalzamento della concentrazione degli inquinanti monitorati e nelle prossime ore il sindaco Annamaria Casini potrebbe prendere provvedimenti per la tutela della salute dei cittadini, con particolare riguardo ai prodotti agricoli delle campagne nell’area pedemontana del Morrone. I tecnici Arta hanno precisato che dal momento che la centralina mobile viene di norma utilizzata per campagne di misurazione della durata di circa 60 giorni, suddivisi in due periodi stagionali differenti, per monitoraggi di durata inferiore non è possibile eseguire un confronto con i valori limite di legge degli inquinanti monitorati in quanto i limiti e i valori critici riportati nel decreto legislativo 155 del 2010 presuppongono una misurazione che deve protrarsi per un periodo di tempo di almeno otto settimane distribuite equamente nell’arco dell’anno.”Ciò premesso, dall’esame dei grafici riportati nella relazione emerge che, in corrispondenza di una direzione del vento con provenienza dall’area interessata dall’incendio, è stato registrato un innalzamento di concentrazione per tutti gli inquinanti monitorati – hanno spiegato i tecnici Arta – i valori di maggiore concentrazione si sono verificati nelle ore notturne, mentre durante le prime ore del mattino i valori sono diminuiti con il mutare della direzione del vento”. Nella notte tra ieri e oggi, che al momento è ancora l’unico riferimento analitico a disposizione dell’Agenzia, tutti gli inquinanti hanno dunque raggiunto concentrazioni medie orarie significative certamente non caratteristiche della zona in esame. Alla luce di questi primi risultati, l’Arta ha ritenuto opportuno proseguire il monitoraggio fino a data da stabilirsi.