MENSE, SOSPESA DELIBERA SU TARIFFE: UNANIMITA’ CONSILIARE TRA LE POLEMICHE

Passa all’unanimità, tra le polemiche, la sospensione della delibera sulle tariffe della refezione scolastica. Nella seduta consiliare di oggi pomeriggio infatti non sono mancate severe censure sulla condotta dell’amministrazione comunale e sugli errori commessi con la delibera sospesa, una retromarcia innestata da giunta e maggioranza per uscire dall’impasse segnata da tutta la vicenda. Ancora poco prima dell’avvio della seduta gli esponenti di maggioranza si sono consultati, in tutta fretta, con il sindaco Giuseppe Ranalli, il presidente del Consiglio comunale, Franco Casciani e alcuni dirigenti e funzionari di palazzo S.Francesco, a conferma delle tensioni che hanno preceduto la seduta stessa.”Concerteremo con i rappresentanti dei genitori e i dirigenti d’istituto le decisioni sulla revisione delle fasce di reddito e verificheremo un coinvolgimento nella partecipazione ai costi del servizio di refezione anche per i non residenti” ha spiegato il sindaco Giuseppe Ranalli, aprendo la seduta e motivando il ricorso ad una seduta urgente del Consiglio comunale. Il sindaco ha ripercorso le vicende del caso che ha tenuto banco in questi giorni, tra le proteste dei genitori e dei dirigenti d’istituto per la delibera oggi sospesa. “Adesso dobbiamo arrivare pronti al prossimo anno scolastico 2016-2017” ha concluso il sindaco, ricordando che sul servizio di refezione il Comune impegna in bilancio quasi 400mila euro l’anno e che occorre rivedere tutta la materia complessa dei servizi a domanda individuale. Un ordine del giorno, proposto dal consigliere comunale Alessandro Pantaleo, che impegna sindaco e giunta ad un inquadramento chiaro delle fasce di reddito è stata fatta subito propria dal sindaco e quindi non sottoposta al voto dell’aula. Pur annunciando il voto favorevole alla sospensione della delibera, il capogruppo consiliare di Forza Italia, Luigi La Civita, ha stigmatizzato quanto accaduto in questi giorni, per effetto del “ritardo dell’amministrazione comunale a procedere in atti pronti da mesi”. La Civita quindi ha elencato casi di errori e ritardi che segnano la condotta dell’amministrazione comunale. “Errori sono stati commessi sulle delibere riguardanti l’area celestiniana, la riorganizzazione della macchina amministrativa, lo staff del sindaco, i concorsi per assunzione di personale” ha sottolineato il capogruppo FI, che ha esortato il sindaco a riflettere su quanto accade e a valutare se non sia il caso di dimettersi. Luigi Santilli avrebbe invece preferito votare la revoca e non solo la sospensione della delibera. Gianfranco Di Piero ha posto invece l’accento sulla necessità di disporre di elementi di valutazione sul costo del servizio, il costo del pasto e la qualità del servizio stesso, per giungere ad una futura delibera completa. Mimmo Di Benedetto ha accusato il sindaco di “parlare in politichese sul caso per nascondere gli errori commessi”. Alessandro Lucci ha criticato giunta e maggioranza per la loro latitanza sui problemi del mondo della scuola, ricordando impegni presi in passato per lavorare con attenzione proprio su queste delicate tematiche che investono in prima persona la popolazione più giovane. Unico a difendere il provvedimento, additandone l’importanza come fatto di equità sociale, davanti al silenzio del resto della maggioranza, è stato il consigliere comunale Salvatore Di Cesare, peraltro esponente del Sel, partito dell’assessore ai Servizi, Nicola D’Alessandro. In chiusura di seduta è tornata alla ribalta la vicenda dell’assunzione di un custode museale, su sollecitazione della domanda di attualità presentata da La Civita e Lucci. La risposta dell’assessore al Personale, Aldo Milan, riguardo al percorso esperito dalla giunta comunale e dagli uffici per l’assunzione del custode, ravvisandone la totale regolarità, ha lasciato insoddisfatti i proponenti la domanda d’attualità.

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