STRADA DEI PARCHI PRONTA A LASCIARE LA CONCESSIONE A24 A25 CON INDENNIZZO DI OLTRE 2MLD DI EURO
Strada dei Parchi sarebbe sul punto di avviare le procedure di recesso con la cessazione anticipata della concessione per le autostrade A24 e A25. Lo ha scritto il quotidiano Il Sole 24 Ore. La società nei giorni scorsi, come riportato dall’autorevole quotidiano economico, avrebbe scritto ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia per avviare le procedure per il recesso e la cessazione anticipata della concessione. La società controllata dalla famiglia Toto, che ha in concessione le autostrade A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Pescara), avrebbe anche chiesto allo Stato un indennizzo, in oltre 2 miliardi di euro, per la risoluzione anticipata del contratto, la cui scadenza naturale è fissata al 2030. Tra le voci che concorrono a determinare la somma figurano la mancata remunerazione degli investimenti e i mancati incrementi tariffari, vale a dire il rinviato aumento dei pedaggi. La decisione sarebbe maturata dopo la bocciatura dell’ennesimo Piano economico e finanziario, redatto stavolta dal commissario ad acta Sergio Fiorentino. Il Pef, che servirebbe a mettere in sicurezza 280 chilometri di autostrada dai rischi connessi ai terremoti, resta a tutt’oggi una chimera. Il gruppo Toto, che in un primo momento aveva preferito non commentare, oggi – secondo quanto si legge sul quotidiano Il Centro – ha lasciato trapelare una certa disponibilità alla trattativa, i margini ci sarebbero. Ieri intanto erano arrivate le prime reazioni dal mondo politico, annunciata anche una possibile interrogazione parlamentare sul futuro dei lavori di messa in sicurezza e su quello dei lavoratori di Strada dei parchi, come anche sulla prossima gestione delle importantissime autostrade che collegano Lazio e Abruzzo. Solo pochi mesi fa era stato sospeso e rinviato l’aumento tariffario del 34,75%, secondo Strada dei parchi necessari allo svolgimento dei lavori.“Il problema – scriveva ieri il Sole 24 ore – è che con il blocco dei pedaggi, l’esplosione dei costi di manutenzione e gli oneri Covid non rimborsati, la società dei Toto ha maturato un credito nei confronti del ministero delle Infrastrutture che ha già superato i 300 milioni e si stima arrivi a fine anno a 430 milioni. Con ciò compromettendo l’equilibrio economico-finanziario della concessione. Forse è per questo che i Toto hanno deciso di riconsegnare allo Stato le chiavi della concessione”.