ECCO CHI VERSA DI PIÙ NELLE CASSE DI SULMONA PER GLI IMMOBILI COMUNALI
di Marco Alberico
Con la recente determina n. 1235 del 28 ottobre 2025, il comune di Sulmona ha formalizzato l’accertamento delle entrate derivanti dai contratti di locazione ad uso non residenziale per l’annualità 2026. Questo atto amministrativo evidenzia la gestione attiva del patrimonio immobiliare comunale. L’importo complessivo che il Comune di Sulmona accerterà nel capitolo di entrata 951 “Fitti reali di fabbricati” del bilancio 2025/2027 per l’annualità 2026 ammonta all’incirca a 154.000 €.
Il comune di Sulmona aveva riscontrato alcune irregolarità nella riscossione dei canoni e la mancata applicazione della rivalutazione ISTAT
È bene notare che questa cifra è già comprensiva della rivalutazione ISTAT, calcolata sull’indice dei prezzi al consumo rilevato nel mese di settembre 2025. Questo accertamento per il 2026 rappresenta un leggero incremento rispetto all’importo complessivo di 152.232 € accertato per l’annualità precedente.
Questo aumento è dovuto, in parte, alla rivalutazione e all’inclusione del canone residuo derivante dalla rivalutazione ISTAT per un nuovo contratto stipulato con la Guardia di Finanza in data 18 dicembre 2024. Due contratti di locazione sono invece cessati nel corso del 2025.
Le quote più significative sono versate dalla De Felice e Morsella s.r.l. (66.675 €) e dalla Confetteria Di Vito Maria di Gianluca Settevendemie (17.554 €). Anche la Tabaccheria di Rosa Maria Savino risulta essere un locatario importante, con tre diversi contratti che sommano un totale di 34.515 €, mentre l’AGEPA di Eugenio Mingione versa 9.329 €. Tra gli altri locatari figurano la Croce Rossa Italiana (120 €) e Poste Italiane (1.950 €).
È cruciale sottolineare che questa determina comunale è il frutto di un’ampia attività ricognitiva del servizio Demanio e Patrimonio, avviata nel 2024 dall’amministrazione guidata dal sindaco Gianfranco Di Piero. Tale ricognizione aveva precedentemente evidenziato alcune irregolarità nella riscossione dei canoni e, in particolare, la mancata applicazione della rivalutazione ISTAT.
Dopo questo rilievi, l’Ente ha regolarizzato la situazione, applicando la rivalutazione ISTAT ove dovuta e intimando il pagamento dei canoni non corrisposti ai locatari inadempienti. Questo assicura che le entrate derivanti dal patrimonio immobiliare siano correttamente allineate ai valori contrattuali e di legge.



