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A SULMONA LA PROFEZIA DI GALEONE SU ALLEGRI: “CON UN ALTRO LA JUVE FAREBBE PEGGIO”

Una frase destinata a restare

Giovanni Galeone non è stato soltanto un grande innovatore del calcio italiano, ma anche un osservatore capace di leggere il futuro. E una delle sue frasi più significative risuona oggi con una forza sorprendente: «Qualche volta esagero nel dire che la Juventus in mano ad un altro allenatore farebbe molto di meno di quello che sta facendo Max».

Parole che, col senno di poi, hanno assunto il sapore di una profezia.


Il contesto: Sulmona, novembre 2022

Quella dichiarazione non fu rilasciata in una conferenza stampa nazionale o in uno studio televisivo, ma a Sulmona, durante la sua seconda visita in città nel novembre 2022. Galeone era arrivato insieme alla moglie, si era recato all’azienda ortopedica Artisanitas e poi alla storica fabbrica dei confetti Pelino, dove fu accolto da una delegazione del Panathlon Club Sulmona.

Tra aneddoti, sorrisi e ricordi, Galeone fu intervistato e tornò a parlare di calcio come solo lui sapeva fare: con lucidità, libertà e passione. È lì che difese ancora una volta Massimiliano Allegri, suo allievo ai tempi di Pescara, regalando alla città ovidiana un pensiero che oggi appare visionario.


Una previsione che oggi pesa

Dopo l’addio di Allegri, né Thiago Motta né Igor Tudor sono riusciti a migliorare i risultati della Juventus o a garantire quella stabilità che Galeone riteneva elemento cardine del lavoro del tecnico livornese.

La difficoltà nel mantenere un’identità forte e una continuità di rendimento sembrano dare ragione al “Profeta”, che aveva visto in Allegri un punto di equilibrio insostituibile per i bianconeri.


Un pensiero che va oltre il campo

Quella frase, nata a Sulmona in un clima di cordialità e profonda stima sportiva, non è solo un giudizio tecnico. È il riflesso della filosofia di Galeone:

  • continuità prima delle rivoluzioni frettolose,

  • equilibrio tra qualità tecniche e gestione umana,

  • visione e coraggio più che cambiamenti impulsivi.

Ancora una volta, come spesso accadeva nella sua carriera, il Maestro aveva visto lontano.


Il ricordo di Sulmona

A distanza di tempo, la città ovidiana non ricorda solo quella frase, ma l’uomo che la pronunciò. Galeone tornò a Sulmona dopo l’indimenticabile serata del Panathlon del febbraio 2020, quando raccontò il miracolo del suo Pescara e ispirò giovani, tecnici e appassionati.

Nel 2022, tra i confetti Pelino e gli abbracci dei panathleti, ha lasciato un’altra pagina preziosa: una lezione di calcio, di fedeltà e di visione.

Sulmona conserva quelle parole come un privilegio: ascoltare una profezia calcistica dalla voce di chi, anche fuori dal campo, ha saputo vedere prima degli altri.

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