SULMONA RENDE OMAGGIO AI CADUTI: IL RICORDO DEL 4 NOVEMBRE E IL TRIBUTO AI CARABINIERI ANZINI E LATTANZIO
Sulmona ha celebrato questa mattina la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con una sentita cerimonia in piazza Tresca, davanti al Monumento ai Caduti. Un momento di memoria collettiva che ha riunito autorità militari, civili e religiose, associazioni combattentistiche e d’arma, e cittadini, nel segno della gratitudine verso chi ha sacrificato la vita per la pace, la libertà e la democrazia.

Per la prima volta, la cerimonia ha visto uno speakeraggio interamente al femminile, affidato alle studentesse del liceo scientifico “Enrico Fermi” Samantha Conti e Vittoria Katrina Salvador, sottolineando il ruolo delle nuove generazioni nella custodia della memoria e dei valori repubblicani.

Le parole delle istituzioni
A introdurre la celebrazione è stato il presidente del Consiglio comunale Franco Di Rocco, che ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
«Il 4 novembre segna la data in cui terminava la guerra mondiale che aveva insanguinato l’Europa», ha ricordato Di Rocco, riprendendo le parole del Capo dello Stato, «con il coronamento del sogno risorgimentale dell’unità d’Italia». Mattarella ha sottolineato la riconoscenza del Paese «a coloro che sono caduti sacrificando le loro vite per l’Italia» e l’importanza dell’impegno delle Forze Armate «a difesa dei valori della nostra Costituzione».

È poi intervenuto il maggiore Toni Di Giosia, comandante della compagnia dei Carabinieri di Sulmona, che ha letto il messaggio del Ministro della Difesa Guido Crosetto:
«Servire significa mettersi al servizio degli altri, della collettività, della Patria», ha affermato Di Giosia citando Crosetto, ricordando come oggi la difesa si misuri anche «nello spazio, nel cyberspazio e nella dimensione cognitiva». Il ministro ha ribadito il ruolo essenziale delle Forze Armate come «forza che unisce» e ha rivolto un pensiero alle famiglie dei militari: «Il loro sostegno è parte integrante della nostra forza e della nostra coesione».
Il vescovo Michele Fusco ha guidato la preghiera, invitando alla riflessione sul valore spirituale della pace e della fraternità:
«Illumina e proteggi la nostra Patria, dona a tutti i caduti per la difesa della Patria il riposo e la beatitudine eterna», ha invocato il presule.

Il tributo del sindaco Tirabassi ai caduti sulmonesi
A chiudere la cerimonia è stato il sindaco Luca Tirabassi, che ha posto al centro del suo intervento la memoria di chi ha perso la vita nell’esercizio del dovere.
«Oggi voglio ricordare chi ha sacrificato la propria vita nell’esercizio delle proprie funzioni», ha dichiarato il primo cittadino. Un ricordo particolarmente commosso è stato rivolto ai carabinieri Emanuele Anzini, «morto nel 2019 durante l’esecuzione di un posto di blocco», e Franco Lattanzio, «nato a pochi chilometri da qui e morto nel 2006 a Nassiriya», insieme ai caduti della missione del 2003 nella stessa città irachena.

Tirabassi ha sottolineato il ruolo centrale delle Forze Armate nella tutela della democrazia:
«Ringrazio tutte le forze armate che riescono a garantire il rispetto delle istituzioni e della democrazia, che è la prima garanzia dei diritti dei più deboli e dei più fragili».
Non “servitori dello Stato”, ha precisato il sindaco, bensì «soldati dello Stato, armati non solo di armi convenzionali, ma anche di pazienza, coraggio, passione, forza d’animo e senso del dovere».
La cerimonia si è conclusa con un applauso e le parole del sindaco: «A nome dell’intera città io ringrazio tutte le forze armate per tutto quello che fate ogni giorno per difendere la nostra libertà. Viva le Forze Armate e viva l’Italia!».
Una mattinata intensa e partecipata, nel segno della memoria e della riconoscenza, che ha riaffermato l’importanza dei valori democratici e dell’unità nazionale, ricordando soprattutto coloro che hanno dato la vita per difenderli.





