A SULMONA IL CONGRESSO UNCEM ABRUZZO
Sarà Sulmona, domani mercoledì 5 novembre, la capitale abruzzese della montagna. Nella sala polifunzionale “Ciampa del Parco”, all’interno della Badia Morronese, si terrà infatti il Congresso Uncem Abruzzo dal titolo “Comuni e Comunità insieme. La montagna è speranza”. Un momento di confronto e proposta che riunirà sindaci, amministratori, rappresentanti politici, sociali e imprenditoriali dei territori montani dell’Appennino abruzzese.
A convocare l’assemblea sono il presidente della delegazione regionale Uncem, Lorenzo Berardinetti, e il vicepresidente vicario nazionale, Luigi Fasciani. L’appuntamento anticipa il Congresso nazionale dell’Aquila, previsto per il 12 e 13 dicembre 2025, e mira a rilanciare il ruolo delle aree interne all’interno delle strategie di sviluppo regionale e nazionale.
«Abbiamo bisogno di un impegno concreto della Regione nel valorizzare i Comuni montani, che non devono diminuire rispetto alla loro storica classificazione per effetto della nuova legge nazionale — sottolinea Berardinetti —. Non bastano buoni intenti o politiche di facciata: servono azioni forti per garantire servizi essenziali, differenziando i parametri organizzativi di scuole, trasporti e sanità, e investendo risorse europee e nazionali. Il Congresso accende i riflettori sugli obiettivi dei sindaci e dei territori, sostenendo i Comuni che lavorano insieme».
Sulla stessa linea Luigi Fasciani, che evidenzia il valore simbolico e politico dell’evento: «La montagna abruzzese, dopo il Congresso di Sulmona, ospiterà anche quello nazionale. È importante una forte mobilitazione istituzionale e un impegno unitario di tutti i sindaci nel proporre scelte concrete per il futuro dei nostri territori».
Durante i lavori saranno illustrati i dati contenuti nel Rapporto “Montagne Italia 2025”, pubblicato da Uncem con Rubbettino nell’ambito del progetto Italiae della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il documento fotografa una realtà in cambiamento: il saldo migratorio dell’Appennino abruzzese, negativo dello 0,4% tra il 2019 e il 2023, mostra segnali di ripresa nel 2024, con diverse aree già in controtendenza.
La Montagna aquilana, l’Alto Sagro (+2,4%), l’Alta Valle del Sagittario, la Valle Peligna e la Marsica registrano flussi positivi di nuovi abitanti, a conferma di un rinnovato interesse verso i territori montani. Il rapporto analizza inoltre occupazione, imprese, turismo e agricoltura, evidenziando un dinamismo crescente che smentisce l’idea di una montagna marginale o destinata allo spopolamento.
«La nostra montagna è un pezzo portante dell’Appennino — conclude Berardinetti —. Il Rapporto Uncem dimostra che esistono energie nuove, vivacità e innovazione. Ora servono coesione, visione politica e scelte coraggiose, perché la montagna torni davvero al centro delle politiche nazionali e regionali».



