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PIERLUIGI BIONDI. IL SINDACO CHE LOTTA CONTRO LA SPECTRE DEI NERI

L’AQUILA – Sostenere che L’Aquila sia vittima di una sorta di Spectre che convoglia immigrati in città attraverso la “Rotta Balcanica”, già di suo è una di quelle fesserie che dovrebbe indurre a grasse e grosse risate. Quando poi questa immaginifica teoria trova sponda in alcuni organi di informazione, che addirittura citano inchieste in corso che dimostrano la veridicità della tesi del primo cittadino, le braccia cadono e le risate si trasformano in pianto disperato. Spararle grosse come al Bar Sport, forse paga al momento, ma nel tempo la realtà poi torna sovrana. L’Aquila non attira nessuno. L’Aquila non è meta turistica e non ha una economia che possa attrarre qualcuno in cerca di futuro. Se Biondi cerca stranieri, li può trovare in ogni cantiere della ricostruzione a lavorare. Se poi vuole approfondire il concetto di invasione, vada alla Scuola edile di San Vittorino. Scoprirà che l’80% dei lavoratori che stanno studiando per acquisire specializzazioni e titoli sono stranieri. Le sparate di Biondi, così le definisce l’ex sindaco Massimo Cialente, servono ad annebbiare ulteriormente una realtà cittadina e comprensoriale già di suo poco limpida. La giunta regionale ha approvato il progetto per la realizzazione della sede unica a Pescara. Ne ha mai sentito parlare Biondi? L’Aeroporto d’Abruzzo di Pescara ha raddoppiato aerei e passeggeri. L’aeroclub di Preturo ha conseguito gli stessi risultati? L’agenzia delle Dogane e dei Monopoli aquilana è stata declassata a favore di Pescara. E anche qui Biondi con uno dei suoi illuminati interventi ha affermato che L’Aquila ci ha guadagnato. Ma al Bar Sport del Comune, tra sparate e propaganda illustrata, la narrazione del “tutto va alla grande” continua.  

Giosafat Capulli    

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