TETTAMANTI E AVELLANI (PD). SERVE DORMITORIO PER SENZATETTO
L’AQUILA – In città servirebbe un dormitorio per senza tetto. Il Servizio inaugurato nel 2024 ”sostegno agli invisibili” costituisce di certo qualcosa di positivo, ma ha a disposizione solo una decina di posti e, che il sindaco Biondi ci creda o meno, non basta.
Il sindaco attraverso dei freddi calcoli fatti tramite la media dei dati Istat, stabilisce che all’Aquila ci sarebbero dodici senza tetto e che i richiedenti asilo sono tutti ospitati, mentre gli stranieri che non lo sono sarebbero tutti clandestini o latitanti.
Non è così. Basti pensare solo ai tanti neo maggiorenni fino a pochi mesi prima considerati “stranieri non accompagnati” che si ritrovano senza niente o ai tanti altri che, per mille situazioni e motivi, sono legittimamente sul suolo italiano, ma si ritrovano senza un tetto sotto il quale dormire. Può succedere in poco tempo anche a chi non se lo aspetta.
Evidentemente L’Aquila è una città che supera la media di senza tetto, come verrebbe fuori dalla fotografia di quanti, ogni notte, dormono nei malandati palazzi abbandonati della nostra città, nei padiglioni dell’Ex Op di Collemaggio e nelle tante abitazioni non ancora ricostruite anche in Centro, nei parcheggi del Terminal di Collemaggio o di Strinella 88, senza che le istituzioni riescano a fare niente.
Una questione talmente grande che al riguardo è stato chiesto dalle associazioni un tavolo in Prefettura, attraverso il quale ci auguriamo si riesca finalmente a mettere a punto una rete capace di un intervento più pervasivo verso i bisogni di base presenti sul territorio.
Un servizio che offra una temporanea accoglienza notturna – cosa tra l’altro già oggetto di richiesta dalla Consigliera Carla Cimoroni nella passata legislatura e presente nel programma di Stefania Pezzopane candidata Sindaca – sarebbe il minimo in termini di umanità che una municipalità possa fare, e che infatti avviene in tantissime città d’Italia.
Serve a far passare il principio che in una società civile nessuno merita di dormire all’addiaccio, qualsiasi sia la causa per la quale si ritrovi in questa condizione, in particolare all’Aquila, quando d’inverno le temperature si fanno gelide.
Situazione che Biondi, colpevolmente , non conosce perché governa evidentemente solo una delle città del suo multiverso: quella nobile e aristocratica. Quella città ricca e arricchita attraverso i fondi arrivati per la ricostruzione, in cui però si è accentuato il divario sociale tra chi ha troppo e chi troppo poco.
Il primo cittadino non si è accorto che la ricostruzione lumaca e la non attenzione verso intere aree fuori le poche strade vetrina, hanno contribuito a creare una L’Aquila parallela del disagio, in cui, nonostante l’impegno di tante associazioni, sono esplose mille contraddizioni similari a quelle presenti nelle piccole metropoli, come dimostra l’incapacità che questa destra dimostra nel governarla anche sotto il punto di vista del mero controllo del territorio.
L’arrivo dei 40 afghani che in città sono rimasti alcune notti a dormire in strada, ha fatto esplodere quindi un tema già esistente e con il quale pezzi di città si confrontano quotidianamente nello sconforto.
Poteva essere l’occasione per fare meglio e di più, certo non per scrivere lunghi sproloqui accusanti e pieni di concetti imbarazzanti, facendo diventare la questione indigenza l’ennesimo pretesto per uno sguaiato attacco politico.
C’è solo da rimboccarsi le maniche e fare di più.
In questo contesto con il Partito Democratico oggi abbiamo raccolto beni di prima necessità che abbiamo consegnato alla Mensa Celestiniana per provare a dare un nostro piccolo contributo e mettere chi ogni giorno si confronta con situazioni di indigenza nelle migliori condizioni.
Alessandro Tettamanti segretario circolo
Nello Avellani segretario Comunale



