MIGRANTI-BISOGNOSI E MAFIA . IL SINDACO BIONDI IN QUALE CITTA’ VIVE?
L’AQUILA – Ho appena pubblicato integralmente l’intervento del sindaco Pierluigi Biondi sulla vicenda dei ragazzi che hanno stazionato giorno e notte fuori l’ingresso della Prefettura per mesi. Nel suo intervento, molto statistico, ma a mio avviso poco realistico, leggo che esisterebbe in città una specie di Spectre che a chiamata attira da noi migranti di terra, che a piedi si farebbero 700 chilometri per mettere in difficoltà la sua giunta. E a leggere le affermazioni del primo cittadino si desume che da noi tutto sia magnifico. Sono decenni che mi occupo di sociale, volontariato di protezione civile incluso, e insieme ad un nutrito gruppo di volontari della Pro Loco di Coppito ho raccolto tonnellate di beni di prima necessità da mettere a disposizione di quelle realtà che cristianamente danno da “mangiare agli affamati, da bere agli assetati e vestono gli ignudi”. Negli anni i bisogni si sono decuplicati egregio primo cittadino. Basta chiedere alle Caritas (Diocesana e parrocchiali), alle dame di Carità Vincenziane e alla Fraterna Tau, tanto cara allo scomparso padre Quirino Salomone. Proprio ieri il Centro Celestiniano ha lanciato un accorato appello per spingere i cittadini a fare donazioni di beni di prima necessità perché non ce la fanno più a fornire un pasto caldo ai bisognosi che crescono di numero in modo esponenziale. Tanti sono aquilani, aquilani in difficoltà. Non mi lancio nella polemica politica tra il Sindaco e i suoi avversari. Ma da cittadino e da cronista registro un peggioramento della condizioni economiche diffuso. Un bisogno di aiuto crescente. Una carenza di pane per una fame che non si appaga nei convegni e nelle cerimonie pagate con i fondi di quel Pnrr che la leader di partito del Sindaco e presidente del Consiglio, non voleva assolutamente. A proposito della Spectre dei migranti che è stata evocata, basta denunciare per dimostrare che esista davvero. Perché, sempre da cronista, non ne ho trovato traccia in giro. A proposito di associazioni delinquenziali, un fatto lo devo però ricordare. La mafia dei pascoli sul Gran Sasso esiste per davvero. Commenti questa che è realtà dimostrata, il nostro Primo Cittadino.
Giosafat Capulli



