CARTELLE ASL ESPLODE LA PROTESTA DAVANTI ALL’OSPEDALE DI SULMONA

Cartelle Asl, esplode la protesta davanti all’ospedale: “Basta confusione e richieste ingiuste”. Cinquanta cittadini lanciano gli avvisi di pagamento davanti alla sede del Tribunale per i diritti del Malato. Il Pd chiede un consiglio comunale straordinario

SULMONA – Rabbia, cartelle alla mano e tanta esasperazione. È esplosa questa mattina, davanti all’ingresso dell’ospedale di Sulmona, la protesta contro le cartelle di pagamento inviate dalla Asl 1 Avezzano–Sulmona–L’Aquila. Circa cinquanta cittadini si sono radunati davanti alla sede del Tribunale per i diritti del Malato, lanciando simbolicamente a terra gli avvisi recapitati dall’azienda sanitaria, in segno di ribellione verso l’azione di recupero crediti avviata dai vertici aziendali.

Le cartelle contestate riguardano prestazioni Mef e visite prenotate ma non disdette, per le quali la Asl sta chiedendo il pagamento di somme anche rilevanti. Tuttavia, molti utenti denunciano errori e incongruenze nelle richieste: in diversi casi, le prestazioni risultano regolarmente effettuate, oppure le disdette non sono state registrate nel sistema informatico, probabilmente a causa dell’onda lunga dell’attacco hacker che ha colpito l’azienda nei mesi scorsi.

“Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni e lamentele – spiega Catia Puglielli, coordinatrice del Tribunale per i diritti del Malato –. Ho scritto alla dirigenza Asl affinché si affronti il problema e si adottino strumenti chiari per evitare ulteriore confusione. Non si può scaricare sulle persone la responsabilità di disservizi informatici o di mancati riscontri amministrativi.”

L’impossibilità di ottenere chiarimenti precisi dagli sportelli ha esasperato gli utenti, che hanno deciso di organizzare spontaneamente la manifestazione depositando decine di avvisi di pagamento a terra, davanti all’associazione.

La vicenda ha già assunto una valenza politica: il Partito Democratico ha annunciato di voler chiedere un consiglio comunale straordinario per discutere la questione e sollecitare un intervento immediato della direzione Asl.

In città monta il malcontento, mentre si attende che l’azienda sanitaria faccia chiarezza sulle cartelle e metta ordine in una procedura che, a giudizio dei cittadini, rischia di trasformare un problema tecnico in un’ingiustizia amministrativa.