CronacaHomeIn Evidenza

CASO DELLA 12ENNE ABUSATA: IL TRIBUNALE PER I MINORENNI CONFERMA LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE PER I DUE RAGAZZI COINVOLTI

L’AQUILA, 29 ottobre – La decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, Roberto Ferrari, arriva nel segno della cautela e della tutela della vittima: restano in carcere i due adolescenti di 14 e 17 anni coinvolti nella delicatissima vicenda della dodicenne che avrebbe subito abusi.

Il gip ha respinto l’istanza di revoca o modifica della misura cautelare disposta il 24 ottobre scorso, ritenendo che non siano emerse nuove circostanze in grado di mutare il quadro indiziario e le esigenze di tutela già valutate. Le versioni difensive fornite dai ragazzi, si legge nel provvedimento, non hanno trovato riscontro con gli atti d’indagine né con le dichiarazioni rese dalla vittima.

Il giudice ha ricostruito una vicenda segnata da pressioni e minacce legate alla diffusione di immagini a sfondo sessuale, usate per ottenere vantaggi e sottomettere la giovanissima. Un meccanismo, sottolinea il gip, che mette in luce quanto il contesto dei social network possa alimentare dinamiche di gruppo e comportamenti collettivi violenti, espressione – scrive – di impulsi conformistici e rituali sociali antichi, “dalle cerimonie sacrificali ai linciaggi, fino alla condanna collettiva”.

Il Tribunale per i Minorenni resta dunque fermo sulla misura restrittiva. Gli avvocati difensori Alessandro Margiotta e Raffaella D’Amario hanno annunciato ricorso al Tribunale per il Riesame.

I due ragazzi, così come il terzo giovane maggiorenne per il quale il giudice distrettuale si pronuncerà a breve, negano ogni addebito. Le accuse, a vario titolo, riguardano violenza sessuale aggravata in concorso, atti sessuali con minorenne, atti persecutori e produzione di materiale pedopornografico.

La ragazzina, secondo le indagini, sarebbe stata abusata e filmata in due diversi episodi, poi il video sarebbe finito in una chat di gruppo. Fu lei stessa, spaventata, a chiamare il numero di emergenza 114, riservato alle vittime di abusi, dando avvio al percorso di denuncia che ha portato agli arresti.

Oggi la sua famiglia chiede soltanto che la verità venga difesa fino in fondo.

“Nostra figlia ha raccontato la verità ed è distrutta dal dolore – hanno dichiarato i genitori –. Vive nella paura, ma anche nella convinzione che solo la verità possa restituirle un po’ di pace. È l’unica cosa che deve essere difesa. Sempre.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *