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L’AMORE MALATO CHE DIVENTA OSSESSIONE: 43ENNE DI SULMONA SOTTO INCHIESTA PER STALKING

Dalle poesie ai cuori inviati sul telefono della sua ex, fino all’ennesima denuncia. È così che un 45enne di Sulmona è tornato al centro di una vicenda giudiziaria per atti persecutori, sfociata questa volta in un provvedimento restrittivo: il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha disposto nei suoi confronti il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alla donna.

Una storia di passione mai sopita, che con il tempo si è trasformata in una forma di dipendenza emotiva. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe ripreso a contattare l’ex compagna con una pioggia di messaggi dal tono apparentemente innocuo — cuori, versi poetici, parole di nostalgia — ma che avrebbero finito per provocare ansia e disagio nella destinataria, spingendola a chiedere ancora una volta l’intervento della giustizia.

Non era la prima volta che il 45enne finiva nel mirino della Procura. Già alcuni anni fa, la stessa donna lo aveva denunciato per comportamenti ossessivi e pressanti, tanto da essere costretta a modificare le proprie abitudini di vita. Quel procedimento si concluse con un’assoluzione per incapacità di intendere e volere, riconoscendo all’uomo una condizione di squilibrio psicologico che ne aveva limitato la capacità di autocontrollo.

Tuttavia, la quiete è durata poco. Nei mesi scorsi, i contatti sono ripresi e la spirale dell’ossessione si è riaperta. Nessuna minaccia esplicita, ma una presenza costante, insistente, che la vittima ha percepito come una forma di persecuzione emotiva.

Ora la misura cautelare imposta dal giudice mira a impedire nuovi contatti e a tutelare la donna da ulteriori episodi. Un confine netto tra il ricordo di un amore finito e la libertà di chi, da troppo tempo, ne subisce le conseguenze.

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