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TREMATE TREMATE: LE SQUADRACCE FASCISTE SON TORNATE

ROMA – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime sgomento e indignazione per il vile attacco avvenuto al Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Genova, dove un gruppo di individui armati di spranghe ha devastato aule, infranto vetri e imbrattato i muri con svastiche e slogan inneggianti al fascismo. Un gesto che non colpisce solo un edificio, ma l’intera comunità educativa e il suo mandato etico e civile.
La scuola è, e deve restare, un presidio inviolabile della democrazia. È il luogo dove si impara a
dissentire senza distruggere, a discutere senza violare, a costruire il futuro con la parola e non con la violenza. Ogni aggressione contro la scuola è un’aggressione contro la libertà di pensiero, contro il diritto dei giovani a crescere in un ambiente che alimenti la coscienza critica, la partecipazione e il
rispetto reciproco.
L’episodio di Genova si inserisce in un clima preoccupante di regressione culturale, dove simboli di
odio e nostalgie totalitarie riaffiorano con sconcertante leggerezza. Chi varca la soglia di una scuola
brandendo spranghe e intonando “Viva il duce” non solo offende la memoria storica, ma tenta di
colpire la funzione stessa dell’educazione: quella di emancipare, di aprire menti e cuori, di costruire
ponti là dove l’odio vuole innalzare muri.
Il CNDDU sottolinea che la scuola non è un luogo neutro, ma un laboratorio permanente di
cittadinanza, un crocevia di diversità e di speranze. Difendere la scuola significa difendere l’essenza
della democrazia, la linfa vitale della Repubblica, il terreno su cui germoglia la libertà.
È necessario che le istituzioni assumano una posizione chiara e determinata: ogni atto di violenza
contro la scuola deve essere perseguito con la stessa severità riservata ai crimini contro la comunità.
L’indifferenza è la complice più subdola dell’intolleranza.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita tutti i docenti a
trasformare l’indignazione in impegno educativo, a fare di questo episodio un’occasione per
discutere con gli studenti di memoria, di antifascismo, di diritti umani. È nei banchi, nel dialogo
quotidiano, nelle parole che si scelgono in classe che si costruisce la vera barriera contro la barbarie.
Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti, ai docenti e al personale del Liceo “Da Vinci”,
custodi oggi di una resistenza civile che non si misura nel silenzio, ma nella forza pacifica della
cultura.
La scuola è il primo baluardo della democrazia e la più alta forma di disarmo: insegna a pensare,
non a colpire; a dialogare, non a distruggere.
Genova, città di memoria e di dignità, non cede all’odio: dalle sue aule si leverà, più forte, la voce
dell’educazione ai diritti umani.

prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

Un commento su “TREMATE TREMATE: LE SQUADRACCE FASCISTE SON TORNATE

  • Mario Di Rocco

    Come fate a credere che chi possa aver fatto quelle devastazioni si firmi col suo nome! In questo paese di dissimulazioni e depistaggi (guarda l’omicidio Mattarella) la cosa più ovvia è che a compiere quegli atti vandalici siano stati i militanti antagonisti/estrema sinistra. Ma gli inquirenti non sono fessi e di queste vicende ne hanno sbrogliate parecchie, soprattutto negli anni di piombo. Neanche Arsenio Lupin firmava i suoi colpi…..per cui caro Pesavento (!) non faccia finta di farsi influenzare il giudizio da quattro scritte fallaci per fare uscire le proprie inclinazioni sinistroidi, si limiti a condannare il gesto di chi aggredisce una scuola (baluardo ecc ecc) ma senza approfittare della situazione per fare proclami contro l’oscurantismo ed il ritorno a que tempi bui, che suo malgrado, non torneranno mai mentre se ne approssimano altri molto più amari di burqa e sharie…..

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