CASO DELLA 12ENNE ABUSATA A SULMONA: I MINORI INTERROGATI DAL GIP NEGANO OGNI VIOLENZA
SULMONA, 27 ottobre – «Eravamo fidanzati e non c’è stata alcuna violenza». Con queste parole è iniziato, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Roberto Ferrari, l’interrogatorio di garanzia del 14enne coinvolto nel terribile caso di abusi e ricatti ai danni di una dodicenne di Sulmona.
Il giovane, collegato da remoto attraverso la piattaforma Teams, ha risposto alle domande del giudice, affermando di non aver mai costretto la ragazzina a rapporti sessuali. «Ci sono stati due rapporti, ma erano consensuali», ha sostenuto, assistito dal suo legale, l’avvocato Alessandro Margiotta. Il 14enne è accusato non solo di violenza sessuale aggravata in concorso, ma anche di atti sessuali con minorenne e produzione di materiale pedopornografico.
Secondo l’accusa, il ragazzo avrebbe inoltre ricattato la dodicenne per convincerla a subire un rapporto anche con l’amico diciottenne, anch’egli indagato e in attesa di essere interrogato.
Ha negato ogni addebito anche il 17enne, difeso dall’avvocata Elisabetta D’Amario, accusato di aver ripreso con il cellulare le violenze commesse dal maggiore di età. «Non ho girato alcun filmato, non c’entro nulla con questa storia», ha dichiarato davanti al giudice.
Il sostituto procuratore Angela D’Egidio ha chiesto per entrambi la custodia cautelare in carcere, mentre le difese hanno proposto misure meno restrittive. Il gip si è riservato la decisione.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri della compagnia di Sulmona, ha portato all’arresto dei tre giovani venerdì scorso. Dalle perquisizioni dei telefoni cellulari sarebbero emersi tre video di violenza sessuale esplicita e due storie Instagram riconducibili agli episodi contestati.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli abusi sarebbero stati ripetuti per mesi, da aprile ad agosto, e solo la denuncia della stessa vittima ha permesso di far emergere la vicenda. La dodicenne, infatti, aveva contattato il numero d’emergenza 114, dedicato ai minori vittime di violenza, dopo essersi accorta che uno dei video era stato condiviso in una chat di gruppo.
Ora, oltre ai tre principali indagati, anche altri ragazzi che avrebbero diffuso i filmati potrebbero finire sotto inchiesta per condivisione illecita di materiale sessualmente esplicito.
Un caso che scuote profondamente la città di Sulmona e che riaccende il dibattito sulla tutela dei minori e sull’uso incontrollato dei social network, diventati troppo spesso terreno fertile per nuove forme di violenza e sopraffazione.



