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CAMBIAMENTI CLIMATICI: INCONTRO PUBBLICO A SULMONA

Sulmona, incontro pubblico sui cambiamenti climatici: “Svuotano il Green Deal per finanziare il riarmo”

Mercoledì 29 ottobre, alle ore 18, la sala della Cgil di Sulmona, in vico del Vecchio, ospiterà un incontro pubblico dedicato ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze sulla salute, sugli ecosistemi e sull’economia. L’iniziativa, promossa dal Coordinamento per il Clima – Fuori dal Fossile, vedrà la partecipazione di tre rappresentanti abruzzesi – Renato Di Nicola, Emanuele Amadio e Claudia Terra – che prenderanno parte alla COP 30, la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite in programma a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre prossimi.

La COP è il principale appuntamento internazionale dedicato alla crisi climatica: ogni anno riunisce i delegati di tutti i Paesi per definire strategie di riduzione delle emissioni di gas serra e per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi del 2015, che mira a contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

I tre abruzzesi faranno parte della delegazione italiana composta da attivisti e rappresentanti di territori impegnati nella difesa dei beni comuni, come acqua e terra, contro le speculazioni che li trasformano in merce. Un tema particolarmente sentito anche in Abruzzo, dove, come ricorda il Coordinamento, il territorio è interessato da “progetti disastrosi” come la centrale Snam con il metanodotto e l’inceneritore della Get Energy, giudicati inutili e dannosi per l’ambiente e la salute.

Nel comunicato, il Coordinamento denuncia inoltre come l’Accordo di Parigi sia oggi sotto attacco, sia per il ritorno del negazionismo climatico – con figure come l’ex presidente americano Donald Trump tra i protagonisti – sia per la messa in discussione del Green Deal europeo, osteggiato da lobby economiche e finanziarie che spingono per un rilancio delle fonti fossili.

«Mentre l’Europa chiude il rubinetto del gas russo – si legge nella nota – si obbliga ad acquistare gas liquido e armi dagli Stati Uniti, nell’ambito di un folle piano di riarmo che costerà 6.800 miliardi in dieci anni, pari a 1.500 euro l’anno per ogni cittadino».

Un paradosso, secondo gli organizzatori, in un momento in cui gli effetti della crisi climatica sono sempre più visibili: siccità, incendi, alluvioni e fenomeni meteorologici estremi. Il riscaldamento globale, spiegano, è strettamente collegato all’inquinamento atmosferico, responsabile di milioni di morti ogni anno. Nel solo 2021, si stimano 4,7 milioni di decessi legati all’esposizione a sostanze inquinanti come PM2,5, biossido di azoto e diossine.

Oltre al costo umano, anche i danni economici causati dai cambiamenti climatici vengono definiti “enormi”, per un valore stimato in migliaia di miliardi di euro.

«Le scelte che molti governi, dominati da ideologie sovraniste e conservatrici, stanno compiendo – conclude il Coordinamento – sono autolesioniste e suicide. Salvare il Pianeta significa salvare il futuro dell’umanità».

L’incontro di mercoledì sarà dunque un momento di confronto e riflessione aperto a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo di rilanciare un impegno collettivo per la giustizia climatica e ambientale.  (g.p.)

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