ALESSANDRINI (M5S): “LA NUOVA PESCARA È UNA SVOLTA STORICA NON UN FASTIDIO AMMINISTRATIVO
Alessandrini (M5S): “La Nuova Pescara è una svolta storica, non un fastidio amministrativo. Basta rinvii, servono visione e coraggio”
PESCARA, 27 ottobre 2025 – «La Nuova Pescara non è una scadenza da rinviare, ma un’occasione storica di sviluppo e modernizzazione per l’intera regione». Con queste parole la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, interviene sul dibattito che ruota attorno alla fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, annunciando la discussione, nella seduta del Consiglio regionale di mercoledì 29 ottobre, di una risoluzione che impegna la Giunta regionale a rispettare in modo inderogabile il termine del 1° gennaio 2027 per l’istituzione del nuovo Comune.
Per la consigliera pentastellata, il progetto non può essere ridotto a una mera questione burocratica. «La Nuova Pescara rappresenta una svolta istituzionale ed economica, una delle più importanti nella storia recente dell’Abruzzo. È un processo che richiede coraggio, competenza e una visione condivisa. Chi amministra dovrebbe sentirne l’orgoglio, non il peso», sottolinea Alessandrini.

Negli ultimi mesi, osserva la consigliera, il dibattito pubblico si sarebbe «impantanato nella retorica del rinvio», mettendo in secondo piano la sostanza del progetto: «Si parla solo di scadenze e proroghe, ma nessuno discute più della città che vogliamo costruire. La Nuova Pescara deve diventare il laboratorio di una nuova idea di città: con una pianificazione urbanistica unificata, una mobilità moderna, servizi digitali e politiche ambientali coordinate».
Alessandrini richiama anche la responsabilità della Regione, chiamata a un ruolo di guida nel processo di fusione: «Serve un coordinamento costante, che accompagni i Comuni nella gestione unificata delle funzioni, nell’armonizzazione dei bilanci e nella costruzione di una nuova identità amministrativa. La mia risoluzione non vuole essere una critica, ma una spinta ad agire, restituendo al progetto la centralità politica che merita».
Un aspetto cruciale riguarda anche le risorse economiche legate alla fusione: «Rispettare il termine del 2027 è condizione necessaria per accedere ai fondi statali incentivanti, pari a 10 milioni di euro l’anno per dieci anni, oltre ai 5 milioni già assegnati nel 2023. Perdere queste opportunità per inerzia o miopia politica sarebbe un errore imperdonabile», afferma Alessandrini.
La consigliera conclude con un appello alla responsabilità istituzionale: «La Nuova Pescara non è un passaggio tecnico, ma un atto di visione e di fiducia nel futuro. È la possibilità di costruire una città più moderna, efficiente e competitiva, capace di rappresentare con autorevolezza l’Abruzzo nel panorama nazionale. Continuare a rinviare significa rinunciare a tutto questo. Il 1° gennaio 2027 non è una data simbolica: è un impegno politico e morale che dobbiamo onorare fino in fondo».



