ASL1: “NOMINA ILLEGITTIMA DEL NUOVO DIRETTORE AMMINISTRATIVO
ASL 1 Abruzzo, il Comitato di vigilanza torna all’attacco: “Nomina illegittima del nuovo direttore amministrativo”
L’AQUILA – Tornano a farsi sentire le critiche del Comitato di vigilanza sulla sanità pubblica nei confronti della Direzione generale della ASL 1 Abruzzo, accusata di aver perpetuato, anche con il nuovo corso, scelte amministrative “in contrasto con la legge e con i principi di trasparenza”. A firmare la nota è il presidente del Comitato, Antonio Santilli, che punta il dito sulla nomina del nuovo direttore amministrativo aziendale, dr. D.P., subentrato di recente al precedente dr. D.R. per volontà del nuovo direttore generale dr. P.C.
Nel documento, Santilli ricostruisce la carriera del dirigente e solleva diversi interrogativi sulla legittimità del suo percorso professionale all’interno dell’azienda sanitaria. Secondo quanto riportato, nel 2009 il dr. D.P. avrebbe ricevuto un incarico di staff presso la Direzione generale pur non possedendo i requisiti richiesti per i concorsi da dirigente. Tale incarico, spiega il Comitato, sarebbe stato rinnovato nel 2012 in violazione del D.L. 95/2012, che ne vietava proroghe o rinnovi.
Un rinnovo – si legge ancora nella nota – “stigmatizzato anche dall’ANAC con prot. n. 0131537 del 09/09/2016”. Successivamente, la ASL 1 avrebbe preposto lo stesso dirigente alla guida di alcuni uffici “in violazione di legge, come accertato sia dalla Regione Abruzzo che dall’ANAC”.
Il Comitato contesta inoltre la partecipazione del dr. D.P. al concorso per dirigente amministrativo del 2018, bandito dalla stessa ASL 1, “pur non essendo in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 70 del D.P.R. 483/1997”.
Sotto la lente anche la recente nomina a direttore amministrativo aziendale, che secondo Santilli non sarebbe compatibile con le indicazioni del D.lgs. 502/1992, poiché il dirigente “non avrebbe mai diretto strutture complesse” e dunque “non potrebbe vantare i cinque anni di qualificata esperienza direzionale richiesti dalla legge”.
«È legittimo chiedersi – afferma Santilli – in forza di quale esperienza la Regione Abruzzo, che in passato aveva contestato la validità dei suoi incarichi, lo abbia poi incluso tra gli idonei alla direzione amministrativa di un’intera azienda sanitaria».
Il presidente del Comitato solleva poi dubbi anche sul doppio ruolo ricoperto dal dirigente, oggi titolare della direzione amministrativa ma anche delle UOC Affari Generali e Legali e della UOC Rapporti con le Case di Cura private. Un cumulo di funzioni che, secondo Santilli, “non sarebbe compatibile con la normativa vigente, poiché con l’assunzione dell’incarico di direttore amministrativo il dr. D.P. ha interrotto il precedente rapporto di lavoro dipendente, instaurando con la ASL un nuovo rapporto esclusivo ai sensi del D.P.C.M. 502/1995”.
«Le deliberazioni proposte dal dr. P. come dirigente di UOC – avverte il Comitato – risultano quindi illegittime e fonte di responsabilità patrimoniale, soprattutto considerando che la gestione dei rapporti con le cliniche private comporta spese per milioni di euro».
Il comunicato si chiude con una nota polemica: «Non vogliamo credere – scrive Santilli – che siano cambiati gli attori ma la commedia sia rimasta la stessa».
Un nuovo affondo, dunque, che riaccende i riflettori sulla gestione amministrativa della ASL 1 Abruzzo, già al centro di critiche e verifiche negli anni scorsi per la complessità della sua situazione finanziaria.



