INCENERITORE GET ENERGY: ASL1 PARLA DI “CARENZA DOCUMENTALE” E IL COMUNE DI SULMONA DI “IMPROCEDIBILITÀ”
di Marco Alberico
L’ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila e il Comune di Sulmona, accendono un faro critico sul progetto dell’inceneritore proposto dalla Get Energy Prime Italia Srl a Sulmona. Le osservazioni sollevate dai due Enti pubblici evidenziano delle carenze nella documentazione presentata, sollevando dubbi legittimi sull’impatto ambientale e sanitario dell’opera.
La documentazione carente e criptata dell’inceneritore di Sulmona
Sia il Comune che l’ASL lamentano l’ incompletezza della documentazione fornita dalla Get Energy nell’ambito della procedura di Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (almeno da quanto si riscontro sul sito apposito della Regione Abruzzo). In particolare, l’ASL1 evidenzia che la documentazione relativa agli aspetti sanitari e alle emissioni in atmosfera risulta carente e con dati criptati e non accessibili, rendendo di fatto impossibile una valutazione tecnico-sanitaria compiuta.
Le richieste di integrazione da parte dell’ASL sono puntuali e severe, in sostanza:
• Descrizioni incomplete: mancano dettagli sulle cabine interne per cernita e triturazione, comprese le caratteristiche di insonorizzazione, la tecnologia per evitare la dispersione delle polveri e il microclima per i lavoratori;
• Mancanza di schemi e specifiche: si chiedono schemi planimetrici dell’impianto di aspirazione, schede tecniche dettagliate dei sistemi di abbattimento delle polveri, e una descrizione chiara del ciclo produttivo complessivo (dall’arrivo del materiale ai prodotti di scarto);
• Odori e BAT: viene richiesta l’adozione di tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali per non impattare con gli odori sul territorio e una campagna di monitoraggio delle emissioni odorigene per due anni se mai dovesse entrare in funzione l’impianto. Si chiede anche di illustrare le BAT (Best Available Techniques) applicabili o, in assenza, casi esistenti in Italia che dimostrino la sicurezza di impianti di dissociazione molecolare, uniuna tecnologia definita non consolidata, con criticità legate a gas tossici/esplosivi e mancanza di garanzie sulle emissioni.
• Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): L’ASL richiede la produzione di una Valutazione di Impatto Sanitario completa, che tenga conto del contesto ambientale già gravato da impianti preesistenti e dei livelli di fondo di inquinanti.
Sulmona: lo strano “oblio” dell’impatto cumulativo
L’aspetto più preoccupante riguarda la valutazione dell’impatto cumulativo in un territorio già vessato sotto l’aspetto ambientale-sanitario. Il Comune di Sulmona, nel chiedere chiarimenti, evidenzia che il proponente ha indicato il Comune solo in relazione alla (improcedibile, allo stato) Autorizzazione paesaggistica e al “Permesso di Costruire” non adeguatamente documentato.
Ma è l’ASL che solleva il punto cruciale: la piana di Sulmona ha una caratteristica geomorfologica che la rende un fattore di vulnerabilità, in quanto le sue condizioni orografiche e climatologiche causano la concentrazione degli inquinanti, connesse problematiche per la salute pubblica. Questo in un contesto dove l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha già evidenziato nel 2024 criticità nel profilo di salute della popolazione, con aumenti di ricoveri per neoplasie e specifiche patologie.
In questo contesto già gravato da impianti impattanti preesistenti, la ditta Get Energy, nel presentare la sua documentazione, avrebbe ignorato la presenza di due “giganti” dell’inquinamento peligno, ovvero la centrale di compressione SNAM e il relativo metanodotto e la discarica di Noce Mattei della Cogesa. Questa omissione, che si configura come una sottostima palese dell’impatto cumulativo, è a dir poco sconcertante.
In una Valle Peligna che l’ASL 1 stessa riconosce come già critica per la concentrazione degli inquinanti, il fatto che l’azienda non abbia incluso le principali fonti di impatto preesistenti su un’area così sensibile è un segnale preoccupante: una svista madornale o un tentativo maldestro di minimizzare i rischi per la salute e l’ambiente? Quindi, la Valle Peligna, già definita come un’area “particolare e problematica” dall’ASL, non può permettersi un’ulteriore incognita sanitaria e ambientale.
L’approccio richiesto dall’ASL è chiarissimo: bisogna applicare l’approccio One Health (Salute Unica) e la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) deve considerare “non soltanto il contributo dell’opera, ma anche i livelli di fondo misurati ante operam, che riflettono il complesso delle emissioni degli stessi inquinanti dalle sorgenti già presenti sul territorio“.
I cittadini e le istituzioni locali non possono accettare un progetto calato dall’alto con una documentazione a dir poco carente e che ignora la realtà di un territorio già martoriato. La trasparenza è un prerequisito non negoziabile, e al momento, i documenti della Get Energy presentano incognite non rassicuranti, al limite della improcedibilità.




Da non esperto in materia,mi permetto solo di suggerire di dare incarico e passare la documentazione di rito,ad ENTI di controllo specializzati per tali
insediamenti,al solo fine di poter avere risposte adeguate ed esaustive,riguardanti le molteplici perplessita’ che stanno emergendo.