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L’AQUILA. DOPODOMANI PREMIAZIONE: I VINCITORI DEL PREMIO BORSELLINO

L’AQUILA – Si svolgerà VENERDI 24 OTTOBRE 2025 dalle ore 10,00 nell’Aula magna
della scuola ispettori della Guardia di Finanza de l’Aquila la cerimonia di
consegne del Premio nazionale Paolo Borsellino, giunto alla sua XXXIII
edizione, organizzato dalla ETS Società Civile in collaborazione con il Comune de
L’Aquila con il patrocinio della Regione Abruzzo .
La cerimonia vedrà la presenza di Manfredi Borsellino, figlio del giudice
ucciso dalla mafia, l’on. Chiara Colosimo presidente della commissione
parlamentare antimafia, il Prefetto Renato Cortese, Direttore Centrale delle
Specialità della Polizia di Stato e Presidente del Premio Borsellino, e il
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, David Mancini.
I premiati dell’edizione 2025 sono:
Nella categoria legalità del Premio Borsellino
Vittorio Rizzi, ex questore dell’Aquila, Direttore Generale del DIS (Dipartimento
delle informazioni per la sicurezza). Figura istituzionale di primo piano, con una
lunga carriera nella Polizia di Stato e nell’intelligence, Rizzi è noto per aver risolto il
celebre cold case del delitto dell’Olgiata. Attualmente guida il DIS, dopo aver
ricoperto anche il ruolo di Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

Andrea De Gennaro, Comandante Generale della Guardia di Finanza, in prima linea
nella lotta alla criminalità economica e al narcotraffico. Tra i suoi incarichi più
significativi, ha diretto l’operazione internazionale che portò all’arresto del noto
narcotrafficante Roberto Pannunzi. Con una formazione giuridica e finanziaria di alto
livello, e una visione orientata all’innovazione, è oggi impegnato a rafforzare il ruolo
della Guardia di Finanza nella tutela della legalità.

Lamberto Giannini, Prefetto di Roma ed ex Capo della Polizia. Poliziotto e docente
esperto in antiterrorismo, ha guidato operazioni decisive, come lo smantellamento
delle Nuove Brigate Rosse e l’arresto del terrorista della metropolitana di Londra. È
stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana per il suo contributo alla sicurezza nazionale.

Fabio Ciciliano, Capo della Protezione Civile e Commissario Straordinario di
Governo. Medico e dirigente dello Stato, ha coordinato numerose emergenze
nazionali e internazionali, tra cui l’assistenza dopo il terremoto di Haiti (2010) e lo
tsunami di Fukushima (2011). Commissario per Caivano, si è distinto per l’efficace
riqualificazione del territorio e per l’impegno concreto a favore della legalità.

Roberto Massucci, Questore di Roma e Dirigente Generale della Pubblica Sicurezza.
Poliziotto con una lunga carriera dedicata alla sicurezza e alla gestione dei grandi
eventi, si è distinto come responsabile operativo della sicurezza della Nazionale di
calcio e delle principali celebrazioni pubbliche. È stato insignito dell’onorificenza di
Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e, nel 2024, ha assunto la guida
della Questura della Capitale.

Paolo Guido, Procuratore Capo della Repubblica di Bologna. Magistrato esperto
nella lotta alla criminalità organizzata, ha coordinato le indagini culminate nella
cattura del boss Matteo Messina Denaro. È stato premiato con la cittadinanza
onoraria del suo paese di origine, Acri, in segno di riconoscimento per il suo rigore e
il suo impegno civico.

Ilaria Calò, Sostituto Procuratore al Tribunale di Roma, è il magistrato che,
coordinando molti anni fa l’operazione “Alba nuova” ha ottenuto il primo
riconoscimento in Cassazione dell’esistenza di una mafia autoctona romana,
rappresentata in quel caso dal clan Fasciani: un passo storico nella lotta alla
criminalità organizzata della Capitale. Con coraggio ed esperienza, negli ultimi anni
ha coordinato i più importanti procedimenti di competenza della direzione distrettuale
antimafia romana.
Mario Palazzi, Procuratore Capo della Repubblica di Viterbo. Magistrato antimafia

di lungo corso, ha coordinato indagini decisive contro la criminalità organizzata
“autoctona” romana, tra cui lo smantellamento del clan Spada di Ostia. Nel luglio
2025 è stato nominato Procuratore Capo della Repubblica a Viterbo, a
riconoscimento della sua esperienza e della sua autorevolezza investigativa.

Anna Maria Frustaci, Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale
Antimafia di Catanzaro. Magistrato antimafia coraggiosa, protagonista del maxi-
processo “RinascitaScott” contro la ’ndrangheta locale, vive sotto scorta per il suo
impegno nella giustizia. Nel 2025 è stata premiata con il Premio “Impegno Sociale e
Civile” per l’instancabile difesa dello Stato e della legalità.
Nella categoria cultura, premiato don Luigi Epicoco, sacerdote, filosofo e docente
universitario. Presbitero dell’Arcidiocesi de L’Aquila, editorialista de L’Osservatore
Romano e assistente ecclesiastico del Dicastero per la Comunicazione. Autore di
numerosi libri di profonda riflessione spirituale.
Per l’impegno civile, Addio-Pizzo, Associazione antimafia per il consumo critico
antiracket. Nata a Palermo nel 2004, Addiopizzo ha promosso una vera e propria
rivoluzione culturale contro il pizzo, partendo da uno slogan diventato simbolo: “Un
intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità.” Nel 2013 Addiopizzo è
stata insignita del riconoscimento Social Entrepreneur of the Year.

Daniel Sorza, originario delle Filippine e residente a Milano, ha trasformato un
semplice scatto in un atto di gratitudine verso chi serve la collettività. Appostandosi
lungo strade e piazze istituzionali, immortala in presa diretta uomini e donne in
divisa, stampa le foto in tempo reale, le incornicia e le consegna personalmente,
accompagnandole con dediche come: “Vorrei proteggerti come tu proteggi me”
Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale. Figura di
straordinario impegno civile, fa della promozione della legalità, della pace e della
solidarietà la sua missione quotidiana, coinvolgendo giovani, scuole e istituzioni in
un cammino educativo di alto valore. È autorevole interlocutore della Pontificia
Accademia di Teologia del Vaticano e vanta oltre ventitré cittadinanze onorarie.
Nella categoria giornalismo:
Attilio Bolzoni, Giornalista e scrittore, già inviato de la Repubblica. Ha raccontato
per oltre 40 anni la mafia siciliana e la lotta dello Stato, seguendo da vicino le
vicende di Falcone e Borsellino. Ha firmato inchieste coraggiose e documentari,
contribuendo a una cultura della legalità attraverso l’informazione. Ha ricevuto il
Premio “È Giornalismo” e il Premio “Gianni Molè” per l’impegno civile e la
coerenza etica nel racconto della verità.

Gaia Tortora, Vicedirettrice del TG La7 e conduttrice di Omnibus. Giornalista da
sempre impegnata nella comunicazione d’inchiesta e nella riflessione civile, ha
guidato l’approfondimento mattutino Omnibus. Nel 2023 il suo libro “Testa alta, e
avanti”, un memoir intenso e coraggioso sulla malagiustizia che ha segnato la vicenda
del padre Enzo Tortora, ha vinto la 59ª edizione del Premio Estense; nel 2024 ha
ricevuto il Premio “Con gli occhi di una donna”.

Tonia Cartolano, Caporedattrice e anchor di Sky TG24. Volto autorevole del
giornalismo televisivo italiano, ha raccontato i più drammatici eventi nazionali – dal
terremoto in Abruzzo al crollo del ponte Morandi – e le crisi internazionali più
delicate, tra Afghanistan, Libano, Kosovo e Libia. Nel 2025 è stata scelta come
presidente di giuria per il Premio “Fenice CONAI” per il giornalismo ambientale.
Nella categoria economia, premiato Nicola Mattoscio, professore di Economia e
Presidente della Fondazione Pescarabruzzo. Economista, già ordinario all’Università
di Chieti–Pescara e attualmente professore straordinario all’Università G. Marconi di
Roma, concentra la sua attività su ricerca economica, crescita territoriale e sviluppo
sostenibile.
Nella categoria lavoro del Premio Borsellino, Pierpaolo Bombardieri, Segretario
Generale della UIL. Il suo impegno è rivolto alla promozione di un lavoro dignitoso,
alla tutela dei diritti dei lavoratori e allo sviluppo economico sostenibile. Si concentra
sull’inclusione sociale, sulle transizioni professionali e sulle politiche di crescita
responsabile, con l’obiettivo di costruire un’economia più equa e inclusiva.
Per la categoria memoria, premiato Bruno D’Alfonso, figlio dell’Appuntato dei
Carabinieri Giovanni D’Alfonso, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1975. Bruno
D’Alfonso è riuscito a far riaprire il caso, portando all’individuazione del presunto
responsabile. Con coraggio, ha trasformato il dolore in impegno civile, onorando la
memoria del padre.

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