ATTENTATO A RANUCCI: DESTRA GETTA VELENO SUL GIORNALISMO
L’AQUILA – “Il gravissimo attentato al giornalista Rai Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia, è sia un atto intimidatorio con tentativo di omicidio, che un modo mafioso di attentare alla libertà di stampa quando questa fa veramente il suo mestiere di controllo e di critica verso ogni forma di potere, sia politico che economico. Quel che è successo è però anche il frutto di un clima avvelenato che troppi politici di destra (stampa schierata inclusa), peraltro ai massimi livelli, hanno seminato contro la trasmissione d’inchiesta Report, di cui Ranucci è il titolare e conduttore, e verso la stampa libera in generale. Basti pensare al negarsi al contradditorio con i giornalisti della Presidente del Consiglio, che tanto si è risentita per essere stata chiamata cortigiana dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Cortigiana. Vale a dire donna di corte, non prostituta. Donna di potere, quindi, non donna che vende il suo corpo a levante, tanto per utilizzare un’espressione classica. Ma questo è il clima, appunto. Attentati alla libertà di stampa ne abbiamo registrati negli ultimi mesi anche nel nostro Abruzzo. Basti pensare alle minacce esplicite nei confronti del giornalista del Centro Gianluca Lettieri, o al giornalista di Sulmona Andrea D’Aurelio. Il clima creato dalla destra, appunto. Dove non con la ragione e con la dialettica si risponde alle critiche giornalistiche, ma con le minacce e la violenza. Detto questo esprimo la mia più vera solidarietà a Sigfrido Ranucci, Gianluca Lettieri e Andrea D’Aurelio. Richiamiamo tutto il sistema dei controlli in Italia, chi è preposto all’amministrazione della giustizia e tutti i cittadini, a prestare la massima attenzione, al tentativo in atto di eliminare la Libertà di Stampa, come successo nel ventennio fascista. Senza libera stampa le libertà sociali e personali, piano piano, rischiano di essere soppresse”.
*Consigliere regionale Pd




