AVEZZANO. CITTADINI A SCUOLA DI DEFIBRILLAZIONE
AVEZZANO – Avezzano verso il terzo record “del cuore”: 11 anni fa il progetto della car-
dio-protezione, oggi l’App e la formazione di cittadini “specialisti”
21 defibrillatori dislocati in punti sensibili del territorio comunale e la
partenza di un percorso di formazione che vedrà il coinvolgimento di tutta
la comunità. Dottor Guarracini: “Di Pangrazio sindaco illuminato, grazie a
lui Avezzano città apripista in Italia”. Il primo cittadino e Quaglieri danno
dimostrazione insieme del massaggio cardiaco salvavita.
“Quando, nei numerosi convegni, cito la città di Avezzano assieme a Piacenza e
a Bologna, come territorio virtuoso su scala nazionale per la cardio-protezione,
mi sento orgoglioso doppiamente, sia da cittadino che da cardiologo. Tutto
questo è stato possibile grazie ad un sindaco illuminato: Giovanni Di
Pangrazio, oltre 10 anni fa, accolse l’idea. Nel 2014, vennero installati in città
i primi 10 defibrillatori, di cui uno nei pressi del Santuario di Pietraquaria, uno
nei pressi della Pineta e uno al Tribunale. Oggi, su tutto il territorio ne
abbiamo 21: ci tocca ora solo formare l’esercito buono del soccorso”. Con
queste parole, pronunciate dal dottor Stefano Guarracini, primario di
Cardiologia presso la Casa di Cura Pierangeli di Pescara, ieri, nella cornice del
Teatro dei Marsi, si è aperto ufficialmente il periodo di sperimentazione (da
ottobre 2025 ad aprile 2026) di un progetto pilota battezzato non solo dal
Comune, ma anche dalla Protezione Civile dell’Abruzzo. Nei prossimi mesi, al
centro ci sarà ancora lei: la città dei record dal punto di vista della “cura del
cuore”. Avezzano, difatti, sempre sotto la guida del sindaco Di Pangrazio al
suo primo mandato, divenne la prima città in Abruzzo e la seconda in Italia a
dotarsi di una rete di defibrillatori semiautomatici esterni. Nel 2020, sempre
Avezzano, grazie all’impegno del Comune e del Settore della Protezione Civile
coordinato dal dottor Antimo Rauso, si è dotata dell’App “Cardio-Avezzano”,
scaricabile sullo smartphone ed elaborata dalla società Sei Safe, per
“equipaggiare” ancor meglio la comunità in caso di un arresto cardiaco. L’app
permette il tracciamento dei defibrillatori presenti nelle vicinanze di una vittima
e degli operatori formati che possono prestarle il primo soccorso, in attesa dell’ambulanza del 118 Ha salutato con
entusiasmo il progetto, parlando di “ritorno a casa”, il direttore dell’Agenzia di
re-gionale di Protezione Civile Maurizio Scelli, che proprio ad Avezzano
iniziò come barelliere volontario nell’Unitalsi, divenendone poi il presidente.
Accanto a lui, il consigliere comunale con delega alla Protezione Civile,
Maurizio Seritti. L’abbraccio con il sindaco e la stretta di mano con i volontari
hanno sancito un momento di forte sintonia. Ha portato i saluti anche
l’assessore regionale e me- dico Mario Quaglieri, che ha dato dimostrazione,
accanto al sindaco, delle prime manovre salvavita cardiache, ricordando che
anche Trasacco, quando indossava la fascia tricolore, fu tra i primi Comuni in
Italia ad avviare il percorso del- la cardio-protezione, sotto la supervisione del
cardiologo Guarracini. “Ragazzi – ha detto Quaglieri – non si gioca con la
prevenzione. Io personalmente, grazie a questi dispositivi, ho salvato due
ragazzi”. Accanto alle istituzioni, la sempre presente Fondazione Carispaq,
rappresentata dal vicepresidente Pierluigi Panunzi.
“Tutto questo lo si fa per agganciare il fattore tempo, che di fronte ad un arresto
cardiaco è fondamentale, al fattore umano ovvero alla creazione di un vero e
proprio esercito di soccorritori”, ha spiegato il dottor Leonello Guarracini, re-
ferente del Gruppo scientifico “Scienza, Salute e Società” che sta
accompagnando l’ente comunale nella predisposizione del progetto pilota. “Ad
Avezzano – ha concluso il sindaco Di Pangrazio – esiste già una rete fisica e
logistica di DAE ed esiste già una rete digitale del soccorso grazie all’App
(unica in Abruzzo). Arrivati a questo punto, possiamo centrare il terzo record del
cuore, potenziando la rete umana dei cittadini formati e consapevoli. Ecco il
perché dell’incontro, per lanciare un appello non solo ai nostri volontari, ma an-
che alle società sportive, alle forze dell’ordine, alle palestre e agli studenti:
diventiamo tutti lucidi, coscienti e operativi in caso di richiesta d’aiuto”. In
Italia, ogni anno perdono la vita a causa di un arresto cardiaco 60 mila persone,
di cui oltre 4000 under 35. Senza un defibrillatore e senza sfruttare i primi 5
minuti d’oro d’intervento, le probabilità di sopravvivere ad un infarto non
sarebbero nemmeno dell’8%. In luoghi attrezzati, con gli strumenti giusti e con i
cittadini formati, queste probabilità aumentano fino al 93%. Relatori di peso e
d’eccellenza, intervenuti ieri mattina nel corso del convegno, sono stati il medico
Pierfranco De Grandis, che ha parlato dell’apparato respiratorio, la biologa
nutrizionista Cinzia Ferretti, il dermatologo Luigi Marino, il dottor Pietro
Mercuri, il professor Nazzareno Di Matteo, che ha sottolineato il profondo
legame tra benessere e sport, e il dottor Gino Arioli che ha dato corpo alla
dimostrazione pratica. Nella cornice della giornata di ieri, sono stati donati al
Comune due nuovi defibrillatori dalla società Essebi Srl della famiglia Savina.



