SOSPESO PER LA SECONDA VOLTA LO SFRATTO DELLA 70ENNE DI SULMONA
Sospeso per la seconda volta lo sfratto della 70enne Sandra: il giudice ferma l’azione del Comune di Sulmona
Sulmona – Non dovrà lasciare la casa parcheggio di via Torta la signora Sandra, 70 anni, che da oltre due anni vive una vicenda segnata da disagi, promesse mancate e procedure di sfratto. Il giudice del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha infatti disposto la sospensione dell’esecuzione forzata promossa dal Comune, accogliendo la richiesta presentata dall’avvocato Maria Grazia Lepore, legale della donna.
È la seconda volta che la giustizia blocca lo sfratto: già lo scorso anno, un provvedimento analogo era stato firmato dal giudice Giulia Sani. Anche in questo caso, la sospensione è stata motivata dalla “sussistenza di gravi motivi” legati alle condizioni di salute e alla situazione familiare della 70enne.
La nuova udienza per discutere nel merito il ricorso è stata fissata per il 18 dicembre, mentre è stato bloccato l’accesso dell’ufficiale giudiziario previsto per il prossimo 14 novembre.
La vicenda della signora Sandra risale al giugno 2022, quando fu costretta a lasciare la palazzina di via Avezzano, coinvolta nei lavori del Superbonus 110%. L’intervento, tuttavia, non fu mai avviato e, dopo aver votato inizialmente a favore del progetto per poi fare marcia indietro, la donna rimase senza un’abitazione, trovandosi a vivere per un periodo in auto.
Solo il 7 luglio 2022, a seguito di un peggioramento delle sue condizioni di salute e dopo aver contratto il Covid, ottenne in via temporanea e d’urgenza un alloggio comunale in via Torta. Da allora non ha più lasciato la casa.
Il Comune, ritenendo conclusa la fase di emergenza, ha avviato negli ultimi mesi la procedura di sfratto, arrivata fino all’esecuzione forzata. Ma la decisione del giudice ha ora congelato tutto, rinviando la discussione di merito a dicembre.
Intanto, nella palazzina “beffata” dal Superbonus, cinque famiglie sono riuscite a rientrare nelle proprie abitazioni, accollandosi i costi dei lavori e modificando la tipologia d’intervento. Un epilogo che accentua ancora di più il contrasto con la situazione di Sandra, simbolo di una vicenda che continua a trascinarsi tra carte bollate e promesse mancate.



