“PRIMO GOL DELLA FUCENSE IRREGOLARE E RIGORI NEGATI”: L’OVIDIANA ALZA LA VOCE CONTRO L’ARBITRO
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Ovidiana Sulmona.
La società biancorossa espone nel dettaglio la propria protesta nei confronti dell’arbitro Patrizio Novelli della sezione di Vasto, dopo la partita contro la Fucense Trasacco, evidenziando gli episodi che hanno suscitato polemica e sdegno.
«Una sola parola: vergogna!»
A seguito della gara tra ASD Ovidiana Sulmona e ASD Fucense Trasacco, disputata nel pomeriggio di ieri e valevole per la 7^ giornata del campionato di Eccellenza, intendiamo manifestare profondo sdegno e indignazione per una direzione arbitrale che ha oltrepassato i limiti dell’errore umano, trasformandosi in un vero e proprio scempio sportivo.
Per rispetto dei nostri tifosi, dei nostri tesserati e di un’intera città che sostiene con passione la squadra, riteniamo doveroso denunciare con chiarezza quanto accaduto sul terreno del “F. Pallozzi”, dove la gara è stata stravolta da decisioni inspiegabili, unilaterali e determinanti, come quelle di seguito elencate:
1. Primo tempo (risultato 1-0) – Gol irregolare per doppio fallo su difensore e portiere
Un lancio innocuo proveniente dal lato destro dell’attacco della Fucense e diretto a centro area viene conteso tra l’attaccante M. Blanco e il portiere biancorosso Gonzalez. Blanco si libera del difensore biancorosso Marcelli spintonandolo con due mani. Approfittando dell’appoggio del difensore, salta per contendere il pallone al portiere, che è in netto vantaggio. Gonzalez arriva con un pugno sul pallone e Blanco gli frana addosso abbattendolo. L’estremo difensore biancorosso cade a terra e il pallone respinto dal portiere (come dimostra la direzione della palla) finisce tra i piedi dell’accorrente Mielle, che deposita in rete a porta vuota. Questo episodio basterebbe da solo a rappresentare la misura di una direzione arbitrale inaccettabile, ma è solo l’inizio.
2. Primo tempo (risultato 1-1) – Mancato provvedimento disciplinare per Mielle (già ammonito) per fallo su Barlafante
Barlafante riparte in velocità e Mielle, già ammonito precedentemente, commette un evidente fallo da tergo abbattendo l’esterno biancorosso che ha il possesso della palla: si tratta di un intervento da chiara seconda ammonizione, inspiegabilmente ignorato.
3. Secondo tempo (risultato 1-2) – Mancata concessione di un calcio di rigore per fallo di Di Gianfelice in area su Padovani
Clamoroso rigore negato all’Ovidiana per fallo su Padovani, che su un cross proveniente da sinistra è davanti all’avversario. L’attaccante viene spinto nettamente dal difensore della Fucense Di Gianfelice, che si disinteressa del pallone e lo sposta impedendogli la giocata. Il pallone verrà poi respinto da M. Blanco mentre Padovani finirà a terra.
4. Secondo tempo (risultato 1-2) – Mancato provvedimento disciplinare per Zago dopo fallo su Barlafante
Barlafante parte in velocità sulla fascia destra e Zago, in colpevole ritardo e senza preoccuparsi delle conseguenze della sua entrata, travolge l’avversario senza alcuna possibilità di prendere il pallone. Nessun provvedimento disciplinare viene adottato per l’autore del fallo.
5. Secondo tempo (risultato 1-2) – Mancata concessione di un calcio di rigore per fallo in area su Barlafante
Barlafante parte in velocità sulla fascia destra e salta Trabella, che in colpevole ritardo entra da dietro sull’uomo e con la sua gamba destra colpisce la gamba sinistra di Barlafante, che è davanti e finisce a terra.
Come documentano le immagini, quanto visto al “F. Pallozzi” non è stato semplicemente un arbitraggio infelice, ma una ferita profonda alla credibilità del campionato, che inquina il principio stesso di equità sportiva. Non parliamo di episodi marginali, ma di errori evidenti e tutti nella stessa direzione, che hanno compromesso la regolarità dell’incontro e offeso il lavoro, la dedizione e la dignità dei nostri calciatori e dello staff tecnico, minando il patto fiduciario tra società, Federazione e AIA che è alla base della partecipazione sportiva ai campionati.
Nel gioco del calcio si intersecano vicende umane, sacrifici e impegni economici: una squadra non rappresenta solo un gruppo di giocatori, ma una città e una comunità che investono passione e risorse personali. Chi è chiamato a dirigere una gara deve essere garante di equità e non elemento di distorsione del gioco: questo è il minimo che lo sport deve pretendere da sé stesso.
L’Ovidiana Sulmona continuerà a difendere con orgoglio i propri colori e la storia calcistica ultracentenaria della città, ma pretendiamo rispetto, per il gioco, per i nostri tesserati e per la città. Noi, è bene ricordarlo, siamo Sulmona e, così come abbiamo sempre rispettato tutti i protagonisti di questo campionato, adempiendo agli obblighi verso Federazione e tesserati, abbiamo il dovere di tutelare gli atleti della nostra squadra e difendere i nostri tifosi.
Ecco il video che documenta i torti arbitrali



