IL CORAGGIO DELLE OPINIONI HA SEMPRE UN NOME (e un cognome)
di Claudio Lattanzio
C’è chi usa il web come una piazza e chi come una maschera.
Da tempo, sui nostri canali e su altri, è comparsa una figura che si nasconde dietro lo pseudonimo “Temp”, dispensando giudizi taglienti, verità assolute e lezioni di vita a chiunque. Un profeta digitale che, però, non mette la faccia su ciò che scrive.
Non c’è nulla di coraggioso in chi attacca, ironizza o sferza restando nell’ombra. Anzi, è un modo subdolo e meschino di partecipare al confronto pubblico: usare l’anonimato per colpire, ma non per rispondere; per criticare, ma non per essere criticati.
Il giornalismo, il dibattito, la libertà di parola vivono di responsabilità, non di maschere. Chi ha un’opinione la può e deve esprimere, ma mettendoci la firma. È una questione di rispetto, prima ancora che di etica.
Per questo motivo, d’ora in avanti, commenti e interventi non firmati con nome e cognome non troveranno più spazio sulle nostre pagine. Chi vuole dialogare con la comunità, chi vuole dire la sua, lo faccia apertamente, assumendosi il peso e l’onore delle proprie parole.
Perché la libertà non ha bisogno di pseudonimi, ma di volti veri e nomi reali.
E perché dietro ogni opinione, se è autentica, deve esserci una persona, non un’ombra.




BRAVISSIMO DIRETTORE.