DEL MASTRO AL GIURAMENTO A SULMONA DEI NUOVI AGENTI PENITENZIARI: “ORGOGLIOSI DEL VOSTRO AZZURRO, GARANTI DI LEGALITÀ E UMANITÀ”
Si è svolta oggi, nella Scuola di Formazione del Corpo di Polizia Penitenziaria di Sulmona, la cerimonia di giuramento del 185° corso di allievi agenti, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Un momento solenne e carico di significato per i nuovi appartenenti al Corpo, che da oggi entrano ufficialmente a far parte della grande famiglia della Polizia Penitenziaria.

Oggi, oltre al sottosegretario Delmastro, sono intervenuti il capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, il sindaco di Sulmona Luca Tirabassi e il vescovo Michele Fusco, che hanno portato i propri saluti istituzionali e augurato ai nuovi agenti un futuro di servizio improntato ai valori di legalità, dedizione e umanità.
Con la cerimonia odierna, si completa il giuramento dei partecipanti al 185° corso: in totale sono 246 i nuovi agenti di Polizia Penitenziaria che hanno prestato giuramento tra l’evento di oggi e quello svoltosi venerdì scorso, sempre alla Scuola di Sulmona.
Nel suo intervento, Delmastro ha voluto sottolineare il valore morale e istituzionale della divisa, ricordando come la Polizia Penitenziaria rappresenti “un corpo di eccellenza, un fiore all’occhiello dello Stato”. Ai nuovi agenti, il sottosegretario ha rivolto un invito chiaro: “Siate sempre orgogliosi e degni dell’azzurro che indossate, e dell’appartenenza a una forza di polizia che coniuga sicurezza e umanità”.
Nel suo discorso, Delmastro ha richiamato la duplice missione del Corpo, che “ogni giorno rinnova l’equilibrio tra la fermezza, che significa sicurezza, e l’umanità, che significa accompagnamento alla rieducazione”.
Un equilibrio che, ha ricordato, è “il segno distintivo di un ordinamento democratico”.

Il sottosegretario ha ripercorso anche momenti difficili vissuti negli istituti penitenziari, come le rivolte del marzo 2020, quando la criminalità organizzata tentò di approfittare della crisi sanitaria per indebolire lo Stato. “Fu la professionalità e il sacrificio dei vostri colleghi a impedire che ciò accadesse”, ha detto, ricordando quanti, pur di garantire la sicurezza, “rientrarono in servizio anche nei giorni di riposo o dalle ferie”.
Delmastro ha ribadito il ruolo centrale della Polizia Penitenziaria nel garantire legalità e tutela dei diritti:
“Con ordine e sicurezza crescono i diritti dei detenuti più deboli, spesso sopraffatti da chi tenta di ricreare all’interno degli istituti le gerarchie della criminalità”.
Rivolgendosi direttamente agli allievi, ha usato parole intense: “Permettetemi di guardare le vostre mani – ha detto – mani che dovranno sempre agire con fermezza ma anche con umanità. Nessun uomo, anche se privato della libertà, deve essere maltrattato”.

Il sottosegretario ha quindi ricordato i numeri della formazione in corso: oltre 10.000 allievi complessivamente formati negli ultimi corsi, di cui 1.715 del 184° e i nuovi 185° che da oggi prestano giuramento.
“Siete il volto giovane di una Polizia che ha saputo recuperare anni di abbandono e oggi torna protagonista della sicurezza e della dignità del sistema penitenziario”, ha detto.
In chiusura, Delmastro ha voluto rompere il protocollo, invitando i neo agenti e le loro famiglie a unirsi in un simbolico grido di entusiasmo:
“Per il 185° corso, hip hip urrà!”
Un applauso lungo e commosso ha salutato le parole del sottosegretario e l’inizio del servizio dei nuovi agenti, che porteranno negli istituti italiani il loro impegno per la legalità e il rispetto della persona.



