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DROGA E DENARO A SULMONA L’ANTIMAFIA INDAGA SU CAMPELLONE

Nel mirino i 236 mila euro sequestrati: “Somme legate al traffico di stupefacenti”

Un’ingente quantità di denaro contante custodita in una borsa all’interno di un locale della Badia di Sulmona: è questo l’elemento che ha spinto la Procura distrettuale antimafia dell’Aquila ad acquisire gli atti dell’inchiesta che vede indagato Francesco Campellone, 36 anni, arrestato sabato scorso dalla Guardia di Finanza con quasi un chilo di droga.

I magistrati vogliono vederci chiaro sulla provenienza dei 236 mila euro in banconote di piccolo taglio, ritenuti frutto di attività illecite e collegati al traffico di stupefacenti. L’obiettivo è ricostruire i flussi finanziari e accertare la rete dietro lo spaccio.

Nel corso dell’operazione, i finanzieri hanno trovato 540 grammi di cocaina, 200 grammi di hashish, bilancini di precisione, armi bianche e dieci telefoni cellulari ora al vaglio degli inquirenti per individuare clienti e complici.

Il caso si intreccia con un altro maxi sequestro effettuato nei giorni scorsi dai Carabinieri: un chilo di cocaina recuperato tra lo studio di un osteopata (otto etti) e la disponibilità di un 48enne (190 grammi). Due filoni che, secondo gli investigatori, potrebbero far parte dello stesso circuito.

Intanto, sul fronte giudiziario, la Corte di Cassazione ha annullato il sequestro del cellulare a un 31enne fermato il 5 giugno con due grammi di cocaina. L’apparecchio, requisito dalla Procura di Sulmona, è stato restituito al giovane dopo il ricorso dell’avvocato Guido Colaiacovo, anche se l’uomo resta iscritto nel registro degli indagati.

Le indagini, assicurano gli inquirenti, entreranno nel vivo nelle prossime settimane per delineare il quadro completo dello spaccio in città.

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