COGESA, IL SINDACO DI SULMONA NON PUÒ NON SAPERE
di Luigi Liberatore
Non devo rivolgere più questo appello ai sindaci che si sono battuti per affidare a suo tempo l’azienda al manager Franco Geradini nel momento più difficile della vita del consorzio intercomunale, i quali riuscirono in quel fine anno del 2022 a tracciare una via di onestà e capacità gestionali per Cogesa. Ricordo quel tempo con grande entusiasmo; mi sembrava rivivere una specie di primavera di Praga. Fu tale, purtroppo, nei risultati. Pagai, infatti, i miei entusiasmi giornalistici in ambito giudiziario per Cogesa, che raccoglie e tratta i rifiuti di mezzo Abruzzo, finita poi coi suoi libri contabili in tribunale: al fallimento, come me! Franco Gerardini fu fatto fuori dalla maggioranza politica del consorzio intercomunale di quel tempo sulla scorta della interpretazione giuridico-formale delle norme costitutive aziendali da cui non poterono discostarsi i giudici, vanificando l’intuizione di quel pugno di sindaci che pensavano che solo attraverso l’affidamento a Franco Gerardini Cogesa potesse salvarsi. Ricordo tra quelli che più si batterono per Gerardini, il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo, amministratore di ampie vedute, capace, sincero e rude nei propositi, dotato di quel carattere che in politica non paga soprattutto quando c’è la necessità di piegarsi agli ordini di scuderia. Furono, invece, i sindaci senza carattere a consegnare Cogesa al suo declino industriale, lasciando che una politica senza scrupoli facesse dell’azienda un carrozzone, distraendola dai suoi fini istituzionali che erano quelli di raccogliere e trattare i rifiuti di una miriade di piccoli comuni e di due “colossi” come Sulmona e Aquila, utile invece per assunzioni clientelari, magari per l’affidamento di consulenze ad amici, col fine ultimo di lasciarla scarna e scheletrica così da finire nelle mani di un “rigattiere”. Ci siamo. Bene, mi sembra di non aver svelato l’ultimo segreto di Fatima dicendo questo, tuttavia ora che al capezzale del consorzio intercomunale non si affaccia più nessuno e che quasi tutti si tengono alla larga come da un appestato, ritengo utile di ricordare al comune di Sulmona che l’amministrazione ha l’obbligo di pensare al Cogesa come a quella azienda che raccoglie circa duecento operai su cui pesano l’avvenire di altrettante famiglie. E’ cinico dire adesso “facciamo la gara” per la raccolta dei rifiuti, mettendo fuori gioco di fatto Cogesa come se questa azienda che opera da 25 anni non avesse paternità territoriale. Sulmona oltre a compiti istituzionali ha nei riguardi di Cogesa obblighi morali, non può lavarsene le mani dal momento che la città ne ha fatto un “orto” più che un giardino e non può abbandonare centinaia di operai ad un incerto futuro. E comunque, qualsiasi sia il destino futuro di Cogesa non si potrà mai dire che il sindaco di Sulmona nulla sapesse al di là della circostanza che Luca Tirabassi sia, per motivi contingenti, lontano dal palazzo.
Se Cogesa scompare adesso, è come se “morisse” tra le sue mani.




adesso si che faranno finta di non sapere niente !!!!
non hanno scelta e comunque Noi Moderati hanno trovato a Prezza un sito per una nuova discarica/cava.
Non preoccupatevi le forze occulte continueranno imperterrite.
Senza nulla togliere al Sindaco di Pescocostanzo, quella di Gerardini è stata una scelta dell’ex SINDACO Di Piero. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Pescocostanzo pesa per esempio come Bugnara, per cui ……Buona serata
Avete votato uno che n campagna elettorale era “FIDATI DI ME” puahahahaha peppereppepèèèè!!!