SULMONA E LA CULTURA TRADITA: IL CASO BENCIVENGA NON È UN DETTAGLIO BUROCRATICO
La lettera aperta di Alessandro Bencivenga, diffusa dopo la seduta di Consiglio comunale del 22 settembre, non è la lamentela di un singolo cittadino deluso. È, piuttosto, lo specchio di come la nostra città troppo spesso si avviti su sé stessa, trasformando opportunità in inciampi e lasciando sospesi progetti che avrebbero potuto rafforzare la sua identità culturale.
Bencivenga non è un improvvisato: ex assessore alla Cultura della giunta Casini, ha vinto un concorso pubblico nel Comune di Teramo, risultando idoneo per un profilo professionale specifico e delicato, quello di Funzionario Direttore Museo e strutture culturali. Sulmona, che da anni proclama di voler investire sulla cultura come motore di sviluppo e immagine, aveva inserito l’assunzione nei propri atti programmatici. Tutto sembrava pronto, e invece il procedimento si è arenato in un silenzio assordante.
Bencivenga racconta, carte alla mano, una sequenza limpida: la disponibilità formale a prendere servizio dal 1° settembre, l’ok del Comune di Sulmona, lo schema di convenzione approvato da Teramo. Poi, all’improvviso, lo stop. Nessuna delibera, nessuna motivazione chiara. Solo rassicurazioni mai seguite dai fatti.
È qui che il discorso si fa serio. Perché, se le parole dello scrivente sono vere, non parliamo più di discrezionalità amministrativa, ma di una scelta politica – o peggio, di un non-scelta – che rischia di apparire arbitraria. Bencivenga non lo dice apertamente, ma lo lascia intendere: c’è forse stata discriminazione? C’entrano le sue idee politiche, il suo orientamento, o semplicemente l’esposizione mediatica del suo nome?
In ogni caso, l’effetto è devastante. Sulmona proclama di voler valorizzare i propri musei e la propria storia, ma quando ha la possibilità concreta di dotarsi di una figura professionale qualificata, preferisce rinviare, tergiversare, insabbiare. Una contraddizione che mina la credibilità di chi governa e rischia di trasformare in vuota retorica ogni discorso sulla “centralità della cultura”.
Colpisce, nelle parole di Bencivenga, la dignità con cui rivendica il proprio percorso: «Non ho chiesto scusa a nessuno», scrive, ricordando che il suo unico errore è stato quello di anteporre il lavoro con gli studenti al proprio interesse personale. È una lezione implicita per la politica locale: c’è chi prende sul serio gli impegni, e chi invece si perde in calcoli e rinvii che danneggiano la collettività.
Il caso Bencivenga non è un dettaglio burocratico. È l’emblema di come a Sulmona la cultura resti spesso ostaggio di dinamiche oscure e di una gestione amministrativa che preferisce non decidere, piuttosto che assumersi responsabilità.
Se davvero la città vuole crescere, episodi come questo non possono passare sotto silenzio. Perché non è in gioco solo il futuro professionale di una persona, ma la credibilità di un’intera comunità quando afferma di voler puntare sulla Cultura come bene comune.
LA LETTERA APERTA DI BENCIVENGA
Egregio Direttore,
alla luce di quanto emerso nel corso della seduta di Consiglio Comunale del 22 u.s., mi corre l’obbligo di fornire alcune delucidazioni, in quanto persona direttamente coinvolta, a tutela della mia onorabilità e per rispetto e gratitudine nei confronti di tutti coloro che mi hanno espresso vicinanza. La vicenda, ormai nota, è quella dell’assunzione da parte del Comune di Sulmona di un “Funzionario Direttore Museo (e altre strutture culturali)”, già prevista nel PIAO approvato con deliberazione del Commissario Straordinario del 10/04/2025 (n. 61) e confermata con la deliberazione dell’attuale Giunta Comunale (i cui componenti risultano tutti presenti in seduta, ad eccezione dell’Assessore Paolini) in data 30/06/2025 (n. 12), con la quale veniva modificato il ‘Piano triennale dei fabbisogni di personale’ e in cui la procedura veniva dichiarata “in itinere”, con decorrenza della presunta assunzione al 01/09/2025, tramite attingimento da graduatoria di altro Ente (nello specifico il Comune di Teramo, presso il quale ho superato un concorso per “Specialista Culturale Polo Museale”, la cui graduatoria è stata approvata con Determinazione del Dirigente n. 1116 del 23/05/2023). La data stabilita, infatti, non è casuale: si tratta della decorrenza proposta dal sottoscritto al Comune di Sulmona in data 11/06/2025 nella risposta via PEC (prot. in ingresso n. 37383) alla comunicazione via posta certificata dell’Ente (prot. n. 36283 del 04/06/2025), con la quale veniva richiesta la disponibilità dello scrivente a prendere servizio il giorno 01/07/2025; nella risposta facevo presente di non poter assumere l’incarico prima del 01/09/2025, perché impegnato fino al 31/08/2025 nelle attività didattiche e collegiali connesse al lavoro di docente (Esami di Stato, esami di recupero dei debiti formativi e scrutini differiti). Il Comune di Sulmona dava riscontro positivo alla proposta con una comunicazione via PEC (prot. 39914 del 24/06/2025) indirizzata al Comune di Teramo e, per conoscenza, al sottoscritto, con la quale richiedeva di inviare uno schema di accordo finalizzato all’attingimento dalla graduatoria al fine di procedere con gli adempimenti di competenza propedeutici all’assunzione; in data 25/07/2025 con deliberazione di Giunta Comunale di Teramo (n. 284) veniva approvato lo schema di convenzione, che, posso solo supporre, sia stato recepito dai competenti uffici del Comune di Sulmona e fatto oggetto di un’analoga proposta di deliberazione, la quale, però, non è stata approvata entro la scadenza auspicata, malgrado rassicurazioni di vari membri della Giunta (in forma scritta e orale, anche in presenza di testimoni), che, se si sono sentiti “pressati” dalle mie richieste, è solo perché un obbligo morale mi intimava di concludere questa operazione entro la fine dell’anno scolastico, in modo da dare all’istituto presso il quale presto servizio l’opportunità di organizzarsi al meglio per la mia sostituzione in vista della ripresa delle lezioni a settembre. Peraltro, mi duole dover riconoscere di non aver mai ricevuto una risposta precisa e soddisfacente sulle reali motivazioni della mancata approvazione della delibera, circostanza che ha instillato un dubbio nella mia coscienza: è ravvisabile una qualche concomitanza tra l’apparizione del mio nome sulla stampa locale e lo stop a questo procedimento? È ipotizzabile che possa essersi verificato un caso di discriminazione nei miei confronti, dovuto forse alle mie idee politiche, al mio orientamento sessuale o a chissà cos’altro, peraltro palesemente in contrasto con quanto già sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione e specificamente normato dal D.lgs. 216/2003, in attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro? Ovviamente non spetta a me giudicare, ma, dal punto di vista di un profano del diritto quale sono, mi sembra che sia stata posta una questione di discrezionalità su una procedura amministrativa già avviata che non necessitava a questo punto di una scelta, essendo già stato individuato dal Comune di Sulmona non per simpatie personali o per altre caratteristiche soggette a potere discrezionale, ma in quanto risultato idoneo in un concorso bandito da altra amministrazione pubblica per posti inerenti allo stesso profilo e categoria professionale, e dunque già sottoposto alla verifica di titoli e al superamento di prove d’esame. Per concludere, a scanso di equivoci, ci tengo a dire che non ho confermato alcunché né chiesto scusa a nessuno per non si sa quale motivo (come pure qualcuno ha dichiarato in sede di Consiglio Comunale per ben due volte), perché il mio unico peccato è stato quello di anteporre al mio interesse personale quello della scuola in cui presto servizio, nel rispetto degli impegni assunti all’inizio dell’anno scolastico, le cui attività si concludono il 31 agosto di ogni anno. Non credo, infine, di dover domandare scusa per aver chiesto delle informazioni su una scelta di vita importante per me e, penso, anche per chi nella nostra Città in certe cose, come la Cultura, ci crede davvero e da sempre, non solo in determinate occasioni o per certi scopi.
Alessandro Bencivenga




Il dramma che viviamo di NON AVERE un assessore alla Cultura!
Non preoccupatevi ci pensa Pantaleo alla cultura !
Alessandro, questa gente è povera dentro. Ti auguro il meglio
A sto paese tra le priorità ci sono i musei e la biblioteca?io sono stato nei grandi musei delle capitali europee ma
Sulmona pagare un biglietto per vedere due mosaici e 4 confetti direi di no.e la biblioteca?ma chi cazz c va in bilblioteca quando scarichi tutto sui cellulari e puoi leggere 24 h su 24o meglio ancora fartelo leggere dal cellulare.e dovremmo pagare 2000 euro per un direttore. E 2000 per un altro?I soliti amici degli amici?ma chi se ne importa