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CASO DELLA 12ENNE ABUSATA E RICATTATA: UN PADRE CONSEGNA AI CARABINIERI UN VIDEO ESPLICITO RICEVUTO DALLA FIGLIA

SULMONA – Nuovi sviluppi nella delicata vicenda della dodicenne abusata e ricattata con video a contenuto sessuale. Un 50enne del territorio si è presentato ai carabinieri della compagnia di Sulmona dopo aver scoperto che la figlia aveva ricevuto sul proprio telefono un filmato esplicito.

«Ho visto le chat WhatsApp di mio figlio – ha raccontato l’uomo – e ho scoperto che mia figlia aveva ricevuto un video sessualmente esplicito. Per questo ho deciso di avvisare i carabinieri, per tutelare tutti, mia figlia in primis, ma anche la ragazzina che in questi giorni è diventata la figlia di tutti».

Il 50enne, che oggi sarà ascoltato come persona informata sui fatti, ha spiegato di aver agito «per senso di responsabilità», nella convinzione che la sua segnalazione possa servire a far luce sul giro di scambio e inoltro dei video. «Questa deve essere un’occasione di monito per tanti ragazzi – ha aggiunto – che rischiano di commettere reati anche solo condividendo contenuti di questo tipo».

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura dei Minorenni dell’Aquila e dalla Procura della Repubblica di Sulmona, sono affidate ai carabinieri della compagnia di Sulmona guidati dal maggiore Toni Di Giosia.

La vittima dodicenne è stata ascoltata nei giorni scorsi in un colloquio protetto dal sostituto procuratore Angela D’Egidio, durante il quale ha ricostruito nel dettaglio i due anni di abusi e ricatti, iniziati nel luglio 2023 e proseguiti fino al luglio 2025, quando la ragazzina ha trovato la forza di denunciare chiamando il numero 114, il servizio di emergenza dedicato ai minori.

I filoni d’inchiesta

Tre ragazzi – un 14enne, un 17enne e un 18enne – sono attualmente indagati: i primi due per violenza sessuale aggravata in concorso e produzione di materiale pornografico, il 17enne solo per produzione di materiale pornografico. A carico di ignoti è stato aperto un fascicolo per revenge porn, con l’obiettivo di accertare quante persone abbiano ricevuto e diffuso il video incriminato.

La Procura dei Minorenni ha affidato all’esperto informatico Vincenzo Corso l’analisi dei dispositivi sequestrati ai tre indagati – pc, tablet e cellulari – con trenta giorni di tempo per le verifiche. Un incarico analogo verrà disposto anche dalla Procura di Sulmona.

Al momento non sono stati emessi provvedimenti cautelari.

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