RIFIUTI LA MAGGIORANZA IN PANNE: SALTA LA DECISIONE SUL COGESA
SULMONA. Nulla di fatto nella riunione di maggioranza che si è svolta oggi pomeriggio a palazzo San Francesco. Sul tavolo, il nodo cruciale del ciclo di raccolta differenziata dei rifiuti: confermare l’affidamento in house al Cogesa o aprire la strada a una gara d’appalto. Una scelta che avrebbe potuto segnare il futuro dell’azienda partecipata e dei suoi oltre cento lavoratori, ma che si è arenata di fronte a divisioni interne e assenze pesanti.
A non presentarsi all’incontro – senza preavviso – sono stati il vicesindaco Mauro Tirabassi, che in queste occasioni sostituisce il sindaco ancora convalescente Luca Tirabassi, e il capogruppo di Fratelli d’Italia Ernesto Zuffada. Due defezioni considerate politicamente significative, tanto da condizionare l’esito della riunione.
I consiglieri meloniani frenano
Gli altri rappresentanti di Fratelli d’Italia, tutti alla loro prima esperienza politica, non se la sono sentita di firmare il documento che avrebbe avviato la gara d’appalto. Una decisione che, di fatto, avrebbe lasciato il Cogesa in difficoltà, privandolo del maggior cliente: il Comune di Sulmona, che garantisce la fetta più consistente degli introiti.
Così i tre consiglieri presenti – Vincenzo Di Cesare, Rosella D’Angelo e Mario D’Angelo – hanno preferito non assumersi la responsabilità di firmare anche a nome degli assenti, chiedendo invece garanzie precise sulla sorte dei dipendenti.
Lo scenario
Dietro lo stallo si muoverebbe una strategia chiara: bandire la gara d’appalto per Sulmona, indebolire il Cogesa e abbassarne il valore, in vista di una futura cessione. Secondo indiscrezioni, ci sarebbe già l’interesse di una società romana intenzionata a insediarsi a Sulmona con un grande polo per la gestione dei rifiuti, compresi quelli provenienti dalla Capitale, da far ruotare attorno al Cogesa e al nuovo inceneritore in fase di progettazione.
Le incognite
Il futuro del servizio e dell’azienda partecipata resta quindi sospeso, mentre cresce la preoccupazione per i lavoratori e per le ripercussioni economiche e ambientali che un simile scenario potrebbe avere sul territorio.




Come già spiegato, siamo in mano a incompetenti e impreparati burattini.
I grandi politici eletti non sanno fare niente a parte scempi.
Sono ridicoli e cadranno.
siamo buoni solo a fare campagne elettorali.
E poi …….
Nessuno sa prendersi le responsabilità del fare.
E noi cittadini continuiamo a votare….. il candidato di turno.
Punto e a capo.