UNA VALLE PELIGNA DIVISA E UNA MARSICA COMPATTA: IL CASO ARROSTILAND 2026

di Claudio Lattanzio

Il sondaggio di Arrostiland, pur essendo nato come un semplice gioco, sta mettendo in evidenza dinamiche territoriali e sociali tutt’altro che banali. Colpisce, in particolare, il dato che vede San Benedetto dei Marsi nettamente in testa grazie a una mobilitazione compatta da parte della Marsica, che si è stretta intorno all’unico paese rappresentante del territorio.

Diversa la situazione nella Valle Peligna, che pur contando ben sette paesi in lizza – Pratola Peligna, Pacentro, Corfinio, Campo di Giove, Castelvecchio Subequo, Acciano e Cansano – si ritrova frammentata, prigioniera di rivalità campanilistiche che rischiano di danneggiare l’intero comprensorio. Le tensioni tra Pratola e Pacentro, accentuate anche dalle polemiche di queste ore, si sommano alla dispersione di voti causata dalla presenza di più candidati nello stesso ambito territoriale.

Il risultato? La Marsica si presenta come un blocco compatto e determinato, mentre la Valle Peligna si mostra divisa e disorganizzata. Una situazione che dovrebbe far riflettere, al di là della leggerezza apparente dell’iniziativa, su quanto il senso di appartenenza territoriale – quando è condiviso – possa fare la differenza, anche in un semplice sondaggio online.

In fondo, Arrostiland non è solo una festa gastronomica. È anche un’occasione per dimostrare coesione, visione comune e capacità di mobilitazione collettiva. E in questo, almeno per ora, la Marsica ha dato una lezione di compattezza alla Valle Peligna.