TRIBUNALI, L’IPOCRISIA DI FINA E DI GIROLAMO E IL CAUTO OTTIMISMO DEL SINDACO TIRABASSI
di Luigi Liberatore
Sebbene abbia detto che lo slittamento della soppressione del tribunale di Sulmona al primo gennaio 2027 rappresenti l’obiettivo prefissato e che a medio termine appare come “la garanzia per la sopravvivenza”, l’intervento del sindaco Luca Tirabassi ci sembra meno ipocrita del commento di Michele Fina e Gabriella Di Girolamo i quali hanno spiegato la loro “grande soddisfazione” al nuovo decreto legge sulla Giustizia. Come se il provvedimento relativo alla proroga della esistenza in vita della sede giudiziaria peligna, in uno con quelli di Avezzano, Lanciano e Vasto, uscisse dal loro sacco. Vogliamo andare alla sostanza della faccenda? Ebbene, nulla è mutato rispetto alla riforma del 2012 che sanciva la chiusura del tribunale di Sulmona, tenuto in vita per via di quel giochetto tutto italiano della “prorogatio”, un abusato artificio giuridico che permette di tenere in attività funzioni istituzionali o mandati anche dopo la loro morte amministrativa definita ope legis. Sui tribunali chiamati minori solo per via del loro ristretto bacino di utenza e non per importanza o per disvalore dei magistrati, come quello di Sulmona, si sono avvicendati sia governi di sinistra come quelli di destra, come l’attuale che ha fatto annusare un po’ di assenzio alla sede giudiziaria peligna per farla rinvenire fino a san Silvestro dell’anno prossimo. Lascio stare ogni altra considerazione di natura sostanziale. Se non interviene davvero un provvedimento finale, la legge per capirci, il tribunale di Sulmona, come compagnia cantante, passa dalla tanatosi al rigor mortis, cioè dallo stato di simulazione alla morte vera, questa volta. Mi riferivo, in questa mia personaleconsiderazione, al cauto ottimismo dispensato dal sindaco di Sulmona, Luca Tirabassi, il quale da avvocato e da presidente dell’Ordine degli avvocati, è stato meno avventato, nel prendere atto della proroga, dei senatori del campo largo, Michele Fina e Gabriella Di Girolamo, dai quali avremmo preteso rigore politico e un’analisi attenta piuttosto che “soddisfazione”, un commento sul quale pesa, a mio parere, la voglia matta di apparire più che esserci. La proroga di un anno è un mezzo fallimento. Io non sono di destra, e quando vado a letto dormo perfino sul fianco sinistro, giusto per dire che avrei apprezzato una critica da parte dei senatori della sinistra i quali, purtroppo, sono, come dicevaBlaise Pascal, “Canne al vento”. Per la vicenda del tribunale di Sulmona, questa destra al comando di una città, che di destra non è, non aveva bisogno dell’enfasi dei senatori Fina e Di Girolamo. Quando, davvero, potremo sentire di nuovo in Valle peligna qualcosa di sinistra? Per me, forse il tempo è scaduto.




…Sentire qualcosa di serio, più che di sinistra.