L'Aquila Capoluogo

MENTRE VA A FUOCO IL NOSTRO PATRIMONIO NATURALE, LEGGIAMO SEVERISSIME ORDINANZE DELLA REGIONE E DEI COMUNI CHE NESSUNO RISPETTA E NESSUNO FA RISPETTARE

di Giosafat Capulli

L’AQUILA – Va sistematicamente a fuoco, ogni estate, il nostro patrimonio naturale. E non servono a nulla le ordinanze regionali e comunali, se sono impunemente disattese. A leggere le ordinanze dove si dice pomposamente che è vietato accendere fuochi di ogni genere; che non si possono fare spettacoli pirotecnici; che vanno messe in sicurezza abitazioni e strade,   sfalciando e rimuovendo l’erba e gli arbusti; che è vietato parcheggiare sui prati e lungo i cigli stradali etc. etc., viene da pensare che siamo all’avanguardia come Regione. Ma così non è. Quelle ordinanze sono in troppi a non rispettarle. Ed ecco che puntualmente, ogni anno, centinaia e centinaia di ettari dei nostri boschi vanno a fuoco. Canadair, elicotteri, Vigili del Fuoco, Carabinieri forestali, corpo del volontariato regionale. Tutti impegnati a spegnere e a bonificare dopo aver spento. Con costi (eccetto i volontari che non pesano economicamente alla collettività), elevatissimi per l’intera popolazione regionale. Questa la realtà, il resto è chiacchiericcio da salotto o materia di convegni tanto per dire qualcosa. Intanto diciamo subito che andrebbe implementato e di molto il contributo economico in favore del corpo dei Vigili del Fuoco. Sono loro che si sobbarcano il grosso del lavoro. A loro fanno riferimento, come aiuto, le tante squadre di volontariato convenzionate con l’Agenzia Regionale di Protezione Civile. E’ un lavoro immenso quello che svolgono per mettere riparo all’insolenza di privati cittadini, comitati festeggiamenti dei paesi e piromani vari. Giorni e notti per salvare un patrimonio naturale di cui nei convegni ci facciamo vanto, ma che per la mancanza assoluta di controlli a monte e di multe vere a chi trasgredisce, si riducono a sterile autoreferenzialità.  Cosa provino di così piacevole i comitati feste a organizzare fuochi pirotecnici nei parchi cittadini, a ridosso di boschetti abitati da uccelli e altri animaletti, mi sfugge. Ma in assenza di controlli seri e di divieti fatti applicare, la devastazione ambientale continuerà all’infinito. E a quei politici regionali che sordi e muti su questo fronte si accaniscono contro cerbiatti e uccellini liberalizzandone la caccia, ricordo che somigliano molto a quell’uomo al quale indicavano la luna mentre lui fissava il dito.

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