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IL LEGHISTA LUIGI D’ERAMO CONDANNA LA ASL MA DIFENDE I MALATI O SOLO GLI AVVOCATI…?

di Luigi Liberatore 

Affinchè pure io, che non conto proprio nulla nel panorama elettorale attuale secondo la regola per cui uno conta uno, possa dirmi vicino alla Lega, devo capire fino in fondo quale sia il motivo che abbia indotto il fondatore della Lega in Abruzzo, Luigi D’Eramo, già parlamentare per quattro anni come epigono di Bossi e oggi sottosegretario di Stato sempre per la Lega di quel Guerriero di Legnano (più famoso per la marca di biciclette, Legnano appunto), a dichiarare “disastrosa” la gestione della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. E’ abruzzese autentico, Luigi D’Eramo, per la fisionomia a noi cara e riconoscibile, e adesso oltretutto anche caratteriale per la impennata perfino rude nei riguardi della azienda sanitaria che si occupa, malamente, dei nostri problemi di salute. Io, senza voler trascinare con me altri amici di cui non voglio essere latore abusivo, sono rimasto colpito tuttavia dalla parzialità della condanna pubblica di D’Eramo nei riguardi della Asl che mi sembra sia stata riservata soltanto “alla concentrazione sugli affidamenti degli incarichi legali, chiedendo l’elenco delle consulenze attivate e con i relativi oneri. Per quel poco di “fiuto” che mi agita, ho l’impressione che D’Eramo sia stato interessato più dalla fattispecie degli incarichi legali concessi dalla direzione generale della Azienda sanitaria, che nell’ambito di quel calderone amministrativo sono una ricca mangiatoia peraltro riservata ai fedelissimi, più che dall’umano senso di incapacità mostrato dalla Asl come assistenza ai malati. Ecco. Mi sembra che Luigi D’Eramo sia ansioso di conoscere più le somme in uscita come affidamento agli avvocati per la difesa della Asl, piuttosto di capire come siano stati riservati i fondi per proteggere la salute degli abruzzesi di questa malamministrata provincia. Nella sua nota, Luigi D’Eramo, ha fatto riferimento ad equilibri di Bilancio, a servizi al cittadino ma ancor più alla richiesta se esista una geografia locale oppure extra regionale per gli affidamenti delle consulenze. Non sono un leghista e non lo sarò fino a che Luigi D’Eramo sarà capace di rendere accessibile il suo messaggio mediandolo con l’aspettativa sanitaria degli utenti. Chiedo perdono, in questo senso, anche a chi mi legge, soprattutto a quelli che leggendomi si chiedono se io sia consapevole dei termini che utilizzo per esprimermi. Non lo sono, ovviamente, per quelli che si ritengano accademici della Crusca. Intanto Luigi D’Eramo, il leghista sottosegretario di Stato, deve dirci se sta dalla parte dei malati, oppure se per lui è più interessante conoscere quanti sono gli avvocati della sua area a non aver ricevuto incarichi legali dalla Asl di riferimento, e quanti, invece, siano i malati dichiarati a fine vita e magari rimandati per una visita specialistica successivamente all’avvicendamento con l’Aldilà!  

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