Cultura

I LONGOBARDI E LA LORO INFLUENZA SUI NOMI DEI PAESI ABRUZZESI. ECCO L’ORIGINE DELLA PAROLA “FARA”

PESCARA – Il termine “Fara” affonda le sue radici nel mondo longobardo, popolo germanico che giunse in Italia nel 568 d.C., guidato da Alboino. I Longobardi erano organizzati in gruppi familiari estesi, vere e proprie unità tribali, dette appunto fare (al singolare fara), un termine che in lingua longobarda significava “clan” o “gruppo di famiglie discendenti da un capostipite comune”. Queste fare si muovevano compatte e coese, insediandosi nei territori conquistati. Spesso, laddove si stanziavano, lasciavano una traccia profonda nella toponomastica locale. Ecco perché ancora oggi, a distanza di oltre mille anni, in Italia – e in Abruzzo in particolare – troviamo diversi paesi che portano nel loro nome proprio quella parola: Fara. Quindi volendo approfondire il concetto, cellula fondamentale della società longobarda la fara (termine che ha la stessa radice del verbo tedesco farhen = andare, quasi a ribadire la natura di “popolo in marcia” dei longobardi), era un raggruppamento di tipo familiare con funzioni di unità militare. A capo di ogni fara si trova un duca (termine bizantino, adottato dai longobardi durante il loro soggiorno in Pannonia), responsabile dei rapporti fra il sovrano e gli uomini liberi appartenenti al suo gruppo. I paesi abruzzesi con “Fara” nel nome. Ecco un elenco dei comuni abruzzesi che ancora oggi custodiscono nel loro nome questa eredità longobarda: Fara Filiorum Petri (provincia di Chieti) – Il nome si traduce come “Fara dei figli di Pietro”, richiamando una specifica discendenza. È un suggestivo borgo ai piedi della Maiella, famoso anche per la tradizionale Festa delle Farchie, grandi torce accese in onore di Sant’Antonio. Fara San Martino (provincia di Chieti)
– Incastonato nella Valle del fiume Verde, questo paese è noto per le sue sorgenti purissime e per essere uno dei poli della produzione della pasta in Italia. Il nome celebra San Martino, ma la “Fara” ricorda la sua origine tribale longobarda. Faraone (Sant’Egidio alla Vibrata-TE) -Noto anche con le denominazioni di Faraone Vecchio e Faraone Antico, è una frazione del comune di Sant’Egidio alla Vibrata in provincia di Teramo nella regione Abruzzo. Farindola (PE) -Il borgo medievale fu fondato nell’XI secolo dai Normanni, arroccato attorno a un castello, in cima allo sperone roccioso. Immediatamente le sorti del paese furono legate a Penne, che deteneva il dominio del circondario. Nel XVI secolo fu di proprietà dei Farnese, che si installarono nel castello, trasformato in palazzo gentilizio. Leofara (Valle Castellana-TE) -Leofara si trova sul percorso di un’antichissima strada romana che, da Roma, immetteva dalla Sabina nel Piceno: questa strada sarebbe stata anche utilizzata da Annibale durante le guerre puniche. Il toponimo suggerisce una origine longobarda per il suffisso fara che corrisponde al termine gens ovvero stirpe.
Suggestiva l’ipotesi che la componente leo del nome possa richiamare l’immagine del leone. La presenza longobarda è del resto testimoniata dal vicino insediamento fortificato, e relativa necropoli, di Castel Trosino. Influsso dei longobardi è testimoniato anche dalla presenza dei tipici balconi di legno (gafio).
Un’eredità più grande di un nome. La presenza di “Fara” nei toponimi non è casuale: testimonia non solo il passaggio dei Longobardi, ma anche una struttura sociale che influenzò profondamente l’assetto dell’Italia altomedievale. Le fare non erano semplici villaggi, ma nuclei organizzativi, militari e produttivi, spesso alla base di future comunità feudali.
In Abruzzo, le terre aspre ma fertili, le montagne impervie e le vallate isolate si prestavano perfettamente all’insediamento di questi gruppi autonomi, che potevano facilmente difendersi e mantenere un’identità forte e distinta. Curiosità finale. in alcuni dialetti abruzzesi antichi la parola “fare” o “farà” sopravvive ancora con il senso di gruppo o famiglia? È come se i Longobardi, pur non essendoci più da secoli, parlassero ancora nelle pieghe della lingua popolare.

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