
CONTINUA IL RACCONTO DELLA SCRITTRICE AQUILANA ISABELLA LOPARDI COL SUO PERSONAGGIO “MARA DIVENTA UN ALIENO”
L’AQUILA – Mara diventa un alieno: il seguito del libro (e il ritorno sulla Terra).Diverso non significa Sbagliato. E’ il presupposto di Mara diventa un alieno, edito da Atile edizioni e scritto da Isabella Lopardi, pubblicista da marzo 2000. Il romanzo è uscito il 19 novembre 2024, vendendo cento
copie nella prima settimana dal debutto, e già si parla del seguito: Mara, che è diventata Laila, tornerà
sulla Terra, come animale alieno, al fine di riprodursi. Troverà i ricordi di coloro che vivevano con lei, agirà
al fine di ricostruirli e riportarli alla vita. Svolge una nuova missione: diventare la memoria della sua gente.
Tutto quel che dobbiamo fare, alieni o no, è non perdere la memoria. L’autrice ci sta lavorando proprio in
questo momento. Per affrontare la realtà, è necessario guardarla da vicino. E poi magari allontanarsi con cognizione di causa.
Non si fugge mai altrove Mara/Laila accetta la sfida lanciata dal pianeta che le ha dato i natali: non si fugge mai altrove, poi la fuga
deve riportarti a casa. L’autrice scrive la storia in questi giorni: il futuro è ancora tutto da inventare.
Il testo che trovate sul mercato è dedicato agli adolescenti e al resto del mondo. È un romanzo potente,
vicino alle cose, senza scorciatoie, diretto e nitido dietro la lente d’ingrandimento. La protagonista è una
tredicenne, che come tutti a quell’età è in continuo divenire. Ma accade anche a cinquant’anni,
pressappoco l’età dell’autrice, che prima d’ora ha corretto libri d’altri e continua a farlo anche ora. Di una
nuova angolazione, dello scrivere e dell’esistenza, è tuttora alla ricerca.
Mostra, non dire
Quando si muta, si diventa qualcosa d’altro. La trama è sviluppata in una sorta di saggio romanzato a livello
esistenziale, quasi autobiografico. Mara non rappresenta solo se stessa: è ognuno di noi, con le sue cicatrici
e i suoi pensieri. La frase principale è “Show, don’t say”: mostra, non dire.
Quanto accade a Mara non è spiegato, ma si sviluppa al cospetto del lettore, il quale è introdotto in una
realtà che si palesa. Dato che l’intento è dimostrare una tesi che sboccia sotto i nostri occhi, c’è chi parla di
saggio romanzato. Tutte le volte che si cambia vita, si cambia anche nome e Mara diventa Laila. Ma è il
sogno o la realtà? Venite a chiedercelo. Il progetto è portare il libro nelle scuole, nelle sale, nelle piazze e
nei luoghi di ritrovo. Avviciniamoci al lettore e portiamolo tra le pagine.
L’errore di oggi può essere il valore aggiunto di domani
Tante le metafore, con l’intento di non spiegare direttamente la verità per poi farla scoprire fino in fondo, e
ammetterla senza vergognarsi o sentirsi a disagio. Chi dice che il nostro dato incongruo non sia un passo in
avanti per l’umanità, che raggiungerebbe in tal modo un passo in avanti nella sua evoluzione? L’intento è
creare una dimensione illusoria, per raccontare in maniera più accessibile a tutti la storia difficile di una
persona che alla fine non si deve sentire sbagliata, ma unica nella sua diversità, tale da renderla speciale. Il
testo si legge velocemente: conta 105 pagine.
In questo racconto non c’è una vera e propria ambientazione, ma si crea un’atmosfera quasi distopica, però
non nel vero significato di questo termine, bensì rapportando il tutto a una sorta di dimensione distopica
interiore.
Un futuro dentro di noi
La rappresentazione o descrizione di una realtà immaginaria non del futuro, in questo caso, appunto,
come lo è la distopia vera e propria, ma una realtà immaginaria interiore per poter sconfiggere i pregiudizi
della diversità e i drammi interni che essa comporta nella quotidianità. Scrive l’autrice nell’introduzione: “Io
qui propongo un nuovo modo per parlare del cambiamento legato alla pubertà. Il confine tra
malformazione e creazione di una nuova razza umana, magari sulla base di una fisionomia extraterrestre.
Sono messaggi che si colgono istintivamente.
Questa storia (che si sta scrivendo da sola, e non mi è mai capitato) crea nel lettore ingenuo, secondo me,
un istinto di inclusione. Vi invito a essere lettori ingenui e ad andare oltre le parole dette”. “Il naso e le
orecchie occupano le stesse posizioni sulla faccia in tutto il mondo.” (Howard A. Knox)
La cosa migliore che possiamo fare è non perdere la nostra ingenuità, che è un valore aggiunto. Isabella
Lopardi si definisce un caleidoscopio, che senza la luce della conoscenza si riduce a frammenti colorati.
Dove andrà Mara quando sarà diventata un alieno? Qual è la sua missione? E’ giusto che torni alle origini?
E’ davvero possibile tornare indietro? Lo scoprirete soltanto leggendo. Non si tratta di un viaggio, ma di una
sorta di realtà aumentata.
*Giornalista e scrittrice